La legge 104 assicura e tutela l’assistenza, l’integrazione sociale e, più in generale, i diritti della persona con handicap accertato. Varie le agevolazioni, tra cui quelle lavorative, e novità in merito arrivano sui permessi legge 104. I dettagli.
Importanti novità sono giunte in tema di legge 104, e di esse si trova chiara traccia nel messaggio Inps n. 3096, pubblicato lo scorso agosto.
Ebbene, il nuovo quadro è in sintesi il seguente: non vi è più una sola persona come referente unico, ma la facoltà per più familiari conviventi di fare domanda per usufruire dei permessi 104, in modo alternativo tra loro.
Le regole sui permessi legge 104 così mutano e l’istituto di previdenza infatti ha precisato il venir meno del principio del referente unico per l’assistenza, in considerazione del quale soltanto una persona del nucleo familiare poteva sfruttare i permessi di legge – al fine di assistere la persona alla quale è riconosciuta una tutela ad hoc nelle circostanze di grave disabilità accertata.
Tenuto conto del rilievo della modifica alla legge 104, vediamo allora qualche ulteriore dettaglio sulle novità permessi 104.
Tutti i lavoratori avranno già sentito parlare della notissima legge 104, ovvero una legge-quadro mirata all’assistenza, all’integrazione sociale e alla tutela dei diritti delle persone handicappate. Ebbene, i destinatari della legge 104 sono anzitutto i cittadini disabili, ma nelle norme del provvedimento vi sono anche riferimenti a chi vive con loro, i cosiddetti caregiver di queste persone.
D’altronde nel legislatore è ben salda la considerazione per cui l’autonomia e l’integrazione sociale si raggiungono solo assicurando alla persona in stato di handicap e alla sua famiglia adeguato sostegno. Tra le varie forme di aiuto, abbiamo quello prettamente personale o familiare, ma l’assistenza può anche essere intesa a livello tecnico o psicologico.
Tra le agevolazioni lavorative di cui alla legge 104 abbiamo la facoltà di avere una figura riconosciuta come di sostegno alla quale sono rivolti – nel caso in cui si tratti di lavoratori subordinati – i ben noti permessi 104.
Lo ha d’altronde precisato l’Inps più volte:
I permessi legge 104 di fatto sono costituiti da 3 giorni lavorativi di assenza dal lavoro per ciascun mese. Essi sono assegnati a tutti i lavoratori dipendenti, del settore pubblico come di quello privato, assunti a tempo pieno o parziale. Peraltro i permessi legge 104 sono retribuiti e coperti da contribuzione previdenziale figurativa.
In particolare i permessi retribuiti legge 104 valgono a favore dei lavoratori subordinati:
Pertanto nessun dubbio a riguardo perché i permessi legge 104 sono riconosciuti a chi è affetto da un handicap grave riconosciuto in base alla legge, ed ai familiari conviventi che danno le opportune cure.
Come accennato all’inizio, in virtù delle nuove regole non c’è più soltanto una sola persona come referente unico, ma la facoltà per più familiari di farne domanda. Le nuove regole sui permessi 104 sono state dettagliate e chiarite dal messaggio Inps n. 3096, che rimarca peraltro l’abbandono totale del principio del referente unico in fatto di assistenza di familiari conviventi.
Il d. lgs n. 105 dello scorso giugno ha attuato una direttiva UE in tema di conciliazione tra vita privata e lavoro, prevedendo nuove regole per quanto riguarda la distribuzione delle responsabilità di cura tra uomini e donne nell’ambito del nucleo familiare. Ciò ha inevitabili conseguenze in tema di legge 104.
Per ciò che qui interessa non possiamo non sottolineare che il d. lgs 105 dallo scorso 13 agosto ha dunque eliminato la possibilità di avere un unico referente permessi legge 104. Di fatto il nuovo quadro normativo rende possibile che sia più di un lavoratore subordinato ad avere la facoltà di godere dei giorni di permesso, per l’assistenza alla stessa persona in situazione di disabilità grave e debitamente accertata dagli organi competenti.
In altre parole i permessi previsti dalla legge 104 a decorrere dal 13 agosto 2022 possono essere richiesti ed ottenuti in modo alternativo, da più familiari lavoratori conviventi. Questi debbono però tutti essere parte delle categorie di coniugio, parentela o affinità.
Attenzione inoltre alle condizioni entro cui far valere il diritto ai permessi legge 104 – pur con l’abolizione del referente unico. I permessi mensili per i lavoratori dipendenti ai sensi della legge 104 possono essere ottenuti dall’Inps (che interviene nel percorso perché versa l’indennità sostitutiva della retribuzione) e dall’azienda, che è obbligata ad assegnarli.
Non solo. Le ore di permesso possono essere sfruttate soltanto per l’interesse della persona con disabilità grave e mai per i propri interessi o motivi personali. Laddove infatti emerga un utilizzo improprio dei permessi (ad es. per fare la spesa o dedicarsi a qualche hobby), il datore di lavoro sarebbe legittimato a licenziare il dipendente.
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