Permessi legge 104 che danno diritto a tre giorni al mese per assistere il familiare disabile, ma cosa succede se si è in dubbio sul contratto?
Un Lettore chiede cosa fare in caso di passaggio da un contratto di lavoro part time a uno di agenzia come consulente alla vendita.
Nello specifico, il Lettore chiede: “Ho un lavoro part time in regola e usufruisco dei permessi legge 104 per mio padre. Da poco ho firmato anche un contratto di agenzia come consulente di vendita. Mantengo comunque il diritto dei permessi 104 sul lavoro dipendente, oppure, non posso più usufruire?
Bisogna effettuare una premessa, i permessi legge 104 di tre giorni al mese sono riconosciuti ai lavoratori dipendenti per se stessi e per assistere il familiare con disabilità grave ai sensi della legge 104 art. 3 comma 3.
Permessi legge 104: si possono fruire anche se il familiare è ricoverato?
Possono fruire dei permessi anche i lavoratori con contratto part-time con il frazionamento in ore invece di giorni. Ad esempio se il rapporto dell’orario di lavoro è di sei ore al giorno, allora spettano due ore al giorno, se invece il rapporto di lavoro è inferiore a sei ore, allora spettano per un’ora al giorno. Inoltre, i tre giorni di permesso non sono riconosciuti per le frazioni di mese in cui l’attività lavorativa è svolta solo per alcuni giorni. I lavoratori autonomi non hanno diritto a fruire dei permessi legge 104.
Nel caso del contratto di agenzia come consulente di vendita, c’è da fare una distinzione in quanto bisogna stabilire come è calcolata la retribuzione. In quanto è definibile come un contratto a prestazioni corrispettive. In effetti si tratta di un contratto a provvigioni legato al fatturato e ai risultati che si riescono a realizzare. Di fatti, l’agente non può essere retribuito come fosse un dipendente. Però il contratto può indicare un importo minimo corrisposto come rimborso spese. Il contratto di agenzia prevede il diritto di esclusiva all’articolo 1743.
Nel caso esposto, i permessi non si perdono e si possono continuare a fruire in quanto resta in essere il contratto di lavoro dipendente. Pertanto, niente deve essere comunicato all’INPS in quanto il contratto di lavoro dipendente non è cambiato.
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