Conti cointestati, perché tutti passano a quelli separati: i rischi di cui pochi sono a conoscenza e come evitarli.
Un conto cointestato è una prassi molto comune, soprattutto all’interno di un famiglia. Sappiamo bene che esistono varie tipologie di conto cointestato, pensiamo, ad esempio, a quelli a firma congiunta o disgiunta. Inoltre, siamo consapevoli del fatto che tali conti possono prevedere la co-intestazione non solo di due persone, ma di diverse. I vantaggi di tale scelta sono sicuramente molti: perché, allora, in tanti stanno scegliendo di passare a quelli separati? Ecco cosa sapere a riguardo: i rischi a cui pochi pensano.
Aprire un conto è un passo importante e, di conseguenza, occorre valutare con cura ogni aspetto ed elemento dello stesso, per evitare di ritrovarsi in situazioni spiacevoli o complesse. Andiamo, dunque, a vedere cosa preoccuperebbe molti cittadini e quale sarebbe la ragione per la quale sempre più persone starebbero optando per quelli separati.
Conti cointestati, perché molti preferiscono, invece, quelli separati: cosa sapere
Ebbene, partiamo dal presupposto che, come anticipato, un conto cointestato può essere a firma congiunta o disgiunta. L’assetto scelto andrà, di conseguenza, a “limitare” i movimenti del relativo conto. Indipendentemente dalle caratteristiche, tale tipologia ha sicuramente i suoi vantaggi, come il risparmio delle spese di gestione, per fare un esempio. D’altra parte, gli svantaggi e i rischi sono proprio dietro l’angolo.
Iniziamo con lo specificare che, laddove non vi sia una pattuizione scritta, l’importo presente sul conto potrà essere presuntamente diviso in parti uguali dalla banca. Ciò significa che, nel caso in cui uno dei cointestatari fosse proprietario di una quota maggiore, in caso di problemi rischierebbe, senza pattuizione, che una parte di questa venga considerata degli altri co-intestatari. Ciò perché, come anticipato, in assenza della specifica si presuppone una divisione equa di quanto presente sul conto.
Questo concetto conduce, com’è facilmente intuibile, ad un rischio non da poco che si verifica in caso di pignoramento. Sappiamo che un creditore può decidere di agire legalmente nei confronti del debitore tramite questa procedura laddove non sia riuscito a recuperare l’insoluto. Ovviamente, sarà pignorabile dal conto solo la sua quota, ma, come anticipato, se non vi è la specifica riguardante le stesse, ecco che la questione diventa complessa.
Ancora, a far storcere il naso c’è la questione della successione. A seconda del tipo di firma del conto, infatti, il conto potrebbe essere parzialmente o totalmente bloccato laddove uno dei cointestatari venga a mancare. E sbloccato solo dopo la presentazione della dichiarazione di successione. Tutti elementi, dunque, da tener presente nel momento in cui occorre fare una scelta a riguardo.