Investire in aziende italiane del settore agroalimentare: alcuni nomi di grandi marchi non appaiono in borsa, i perché e le alternative
Molti investitori italiani si chiedono se sia possibile acquistare azioni di marchi iconici del settore agroalimentare come Barilla, Ferrero, Cirio, Granarolo, Lavazza e Negroni. Sono colossi made in Italy, potrebbero essere un fiore all’occhiello anche in borsa, quindi gli investitori punterebbero volentieri su questi asset.

Ma perché non possono investire in queste aziende? La risposta è semplice, ma non semplicistica: nessuna di queste aziende è quotata in Borsa, il che significa che non è possibile investire direttamente in esse, ma ogni marchio ha il suo perché dietro la scelta di non puntare sulle quotazioni.
Ci sono infatti diverse ragioni per cui aziende come Ferrero o Barilla hanno scelto di non quotarsi, e nella maggior parte dei casi si tratta di una decisione strategica legata alla volontà di mantenere il controllo familiare e la libertà gestionale. Vediamo nel dettaglio i perché e soprattutto quali sono le alternative per voi investitori che volete puntare sul made in Italy del settore food – agroalimentare.
Perché in Italia molte aziende del settore agroalimentare non vengono quotate in borsa
La Ferrero è un esempio perfetto di azienda che ha costruito il proprio successo senza ricorrere ai mercati finanziari. La famiglia ha sempre mantenuto il controllo totale della società, rifiutando la quotazione, in questo caso, a detta sua, per preservare l’indipendenza e la gestione a lungo termine.

Grazie alla sua solida posizione finanziaria, Ferrero non in effetti non ha bisogno di raccogliere capitali esterni e può permettersi di finanziare autonomamente le proprie strategie di espansione. Un esempio concreto? L’acquisizione della divisione dolciaria di Nestlé USA nel 2018 per 2,8 miliardi di dollari: un’operazione finanziata senza bisogno di azionisti esterni.
Anche Barilla segue una filosofia simile. La famiglia Barilla ha sempre escluso l’opzione della quotazione in Borsa per evitare le pressioni degli investitori istituzionali e mantenere sempre quell’approccio di gestione familiare made in Italy. A differenza delle società quotate, che spesso devono garantire risultati trimestrali agli azionisti, Barilla può prendere decisioni strategiche di lungo periodo.
Cirio, Granarolo e Lavazza: il perché della loro assenza in borsa
Il caso di Cirio è leggermente diverso. Il marchio in questione, infatti, fa parte del consorzio Conserve Italia, e in passato si è già parlato di una possibile quotazione. Tuttavia l’idea è stata abbandonata, probabilmente per via delle complessità legate al mercato delle cooperative e alla gestione del consorzio.
Granarolo anche, è una delle più grandi realtà italiane nel settore lattiero-caseario, ma essendo parte di una cooperativa, la quotazione in Borsa non è mai stata presa in considerazione. Questo modello di business consente all’azienda di distribuire i profitti ai soci e mantenere un controllo interno più stabile.
Anche Lavazza dal canto suo ha scelto di rimanere un’azienda privata: un’altra azienda familiare ben patrimonializzata e liquida, che quindi non ha bisogno di raccogliere fondi attraverso la Borsa. Stessa la storia di Negroni.
Alternative per investire nel settore agroalimentare
Anche se non si possono acquistare azioni di Barilla, Ferrero o Lavazza, ci sono tante altre opportunità per investire nel settore agroalimentare italiano e internazionale.

1. Investire in aziende italiane quotate in Borsa
Se cerchi alternative italiane, ecco alcune aziende del settore food quotate nei mercati finanziari:
- Cremonini: Il gruppo è un protagonista nel settore della carne e della ristorazione.
- Parmalat: Anche se ha avuto difficoltà finanziarie in passato, Parmalat è un marchio storico nel settore lattiero-caseario.
- Campari: Se sei interessato al settore beverage, il gruppo Campari è quotato in Borsa ed è un leader globale nel segmento degli alcolici.
2. Fondi di investimento specializzati nel food
Altrimenti, per avere un’esposizione più ampia al settore agroalimentare, si possono considerare considerare i fondi di investimento tematici che includono aziende del settore food & beverage. Alcuni ETF (Exchange Traded Funds) si concentrano su questo settore, investendo in grandi multinazionali alimentari, con i quali si può differenziare il portafoglio con diversi asset.
3. Investire in aziende agroalimentari internazionali
Molti grandi nomi del settore food sono quotati nei mercati esteri, qualche esempio:
- Nestlé (Svizzera): Il colosso del food è quotato alla Borsa di Zurigo ed è una delle aziende più solide nel settore alimentare globale.
- Unilever (Regno Unito/Olanda): Possiede marchi come Algida, Knorr, Lipton e molte altre.
- McDonald’s (USA): Anche se si tratta di ristorazione più che di produzione alimentare, McDonald’s è un gigante del settore e un titolo molto seguito dagli investitori.