Una delle più grandi potenze mondiali: perché la Cina ha ben 3 borse e come investire in questi mercati finanziari così complicati
La Cina è un colosso economico e finanziario, una delle potenze mondiali più grandi, indipendente dal punto di vista del settore tech e sul podio per export. A differenza delle altre potenze, non ha una sola borsa valori, bensì tre. Questa frammentazione del mercato azionario cinese è frutto di una combinazione di storia, politica e strategia economica. Ma cosa significa per gli investitori? Quale delle tre borse cinesi offre le migliori opportunità? E soprattutto, perché questa suddivisione esiste?
![Cina](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/Perche-la-Cina-ha-3-borse-trading.it-20250205.jpg)
Partiamo dalla Borsa di Shanghai che è la più grande e rappresenta il cuore finanziario della Cina continentale. Qui sono quotate le grandi aziende statali, le cosiddette SOE (State-Owned Enterprises), con capitalizzazioni di mercato impressionanti. È il mercato perfetto per chi cerca stabilità e sicurezza, dato che il governo cinese tende a intervenire direttamente per evitare crolli improvvisi. Tuttavia, proprio questa forte ‘influenza statale’ potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio. Se da un lato riesce a garantire una certa protezione per gli investimenti, dall’altro limita la libera oscillazione dei titoli e rende meno prevedibili le dinamiche del mercato.
Shenzhen, invece, è il centro dell’innovazione. Questa borsa è nata per sostenere le piccole e medie imprese, soprattutto quelle orientate alla tecnologia e alla crescita rapida. Se Shanghai rappresenta la stabilità, Shenzhen è il futuro. Se si cercano aziende emergenti, spesso protagoniste nei settori dell’intelligenza artificiale, delle energie rinnovabili e della robotica, allora è la scelta giusta. È una borsa che attira investitori più propensi al rischio, sicuramente, ma anche con una visione più dinamica del mercato: ricordiamo che la Cina è un’enorme potenza tecnologica, l’evoluzione di questo settore di mercato ha un’accelerazione non indifferente.
![valuta cinese](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/Perche-la-Cina-ha-3-borse-trading.it-20250205-1.jpg)
Poi c’è la Borsa di Hong Kong, un ponte tra la Cina e il resto del mondo. Sebbene non si trovi nel continente cinese, è un mercato finanziario importantissimo per le aziende cinesi. Essendo tecnicamente una piazza offshore, infatti, Hong Kong offre maggiore libertà di movimento agli investitori stranieri. In questo scenario si può accedere ai titoli cinesi attraverso le cosiddette “azioni H”, denominate in dollari di Hong Kong. Questa peculiarità la rende la scelta privilegiata per chi vuole esporsi al mercato cinese senza dover affrontare le restrizioni delle borse della Cina continentale. Più trasparenza e meno regolamentazioni sui capitali. Ma come fare a capire su quale borsa investire?
Su quale borsa cinese conviene investire
Bisogna comprendere che la divisione delle borse è stata pensata per gestire meglio lo sviluppo finanziario del Paese, regolando il flusso di capitali e incentivando specifici settori economici, senza abbandonare il controllo istituzionale che è alla base della politica e della storia del Paese.
![shangai](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/Su-quale-borsa-cinese-conviene-investire-trading.it-20250205.jpg)
La suddivisione in tre borse non è casuale. Il governo cinese ha voluto creare un sistema finanziario che permettesse di sviluppare diversi aspetti della sua economia senza farli entrare mai in conflitto. Shanghai è stata designata come il fulcro della finanza tradizionale, dell’ordine e del rigore, Shenzhen è diventata la culla dell’innovazione e delle startup, mentre Hong Kong funge da porta d’ingresso per il capitale internazionale.
Gli investitori cinesi tendono a preferire il trading speculativo a breve termine rispetto agli approcci a lungo termine comuni nei mercati occidentali: ciò porta a una sorta di volatilità perenne nei mercati cinesi. Investire nelle borse cinesi non è quindi così semplice come potrebbe sembrare. Oltre alle ovvie differenze tra le tre piazze, ci sono diversi fattori nascosti che molti ignorano. Ad esempio, come accennavamo nei paragrafi precedenti, il governo cinese interviene spesso nel mercato per mantenere la stabilità, acquistando grandi quantità di ETF e azioni per evitare crisi.
Questo crea poi una volatilità artificiale che può sfavorire gli investitori non abituati a questi meccanismi. Un’altra peculiarità è l’accesso limitato agli investitori stranieri, che possono operare solo su alcune tipologie di azioni tramite programmi speciali come il QFII o il Stock Connect. Quindi, su quale delle tre borse conviene investire? La risposta dipende dall’approccio e dagli obiettivi di chi investe, non c’è una regola precisa.