Percepire la pensione: si può incorrere in truffa o appropriazione indebita se non si conosce la normativa

La sottile linea che divide la pensione dalla truffa o dall’appropriazione indebita. Quando un diritto si trasforma in reato.

Usare i pensionati per trarre vantaggio economico. Non abbia paura chi è onesto e ha sempre seguito scrupolosamente la legge, ma qualcuno una mano sulla coscienza dovrà mettersela.

sirena polizia e pensionata triste
Percepire la pensione: si può incorrere in truffa o appropriazione indebita se non si conosce la normativa – trading.it

Esistono determinate circostanze in cui una persona che percepisce la pensione possano configurare i reati di appropriazione indebita o truffa. la linea tra la legalità e il reato è molto sottile come abbiamo accennato ma ci sono casi oggettivamente gravi che non lasciano dubbi di interpretazione. Si può configurare il reato di appropriazione indebita quando qualcuno, avendo la legittima disponibilità di denaro altrui, se ne appropria, ne fa un uso fraudolento e per scopi diversi da quelli per cui gli era stata affidata.

Questo reato difficilmente è da imputare al pensionato, piuttosto a soggetti che gestiscono o hanno accesso ai fondi pensionistici: possono essere funzionari di enti previdenziali o amministratori di fondi pensione autorizzati. Un funzionario di un ente previdenziale che ha accesso ai conti correnti dei pensionati per effettuare i pagamenti, potrebbe spostare una parte dei pagamenti sul proprio conto corrente. Sembra un eccesso, ma è già successo.

Pensioni, truffa e appropriazione indebita: chi deve avere paura

Fin qui abbiamo parlato di appropriazione indebita. La stessa può anche trasformarsi in truffa. Se lo stesso funzionario convince il pensionato a versare somme di denaro su conti fittizi, promettendo chissà quali guadagni, allora il reato è servito, ed è penale (Art. 640), punibile fino a 6 anni di reclusione.

pensionato preoccupato e di spalle la moglie
Pensioni, truffa e appropriazione indebita: chi deve avere paura – trading.it

La truffa, come recita il codice penale, si configura quando qualcuno, con artifizi o raggiri, induce un’altra persona in errore, procurandosi un ingiusto profitto. Per quanto riguarda i pensionati, questo reato di solito è contestato ai pensionati stessi o a terzi che agiscono per loro. Attenzione all’omessa comunicazione di eventi che determinano la perdita del diritto alla pensione, come il decesso del beneficiario o il superamento dei limiti di reddito per pensioni di invalidità o reversibilità, e ancora un nuovo matrimonio del coniuge superstite.

Se in questi casi si continua a percepire la pensione, può configurarsi la truffa allo Stato. Non si tratta di una semplice dimenticanza, ma di una condotta volta all’inganno. E poi ci sono le autodichiarazioni per ottenere il beneficio con informazioni false o documenti falsificati per ottenere una pensione a cui non avrebbe diritto, come quella di invalidità. E aggiungiamo le truffe telematiche con l’utilizzo di identità digitali altrui per accedere a prestazioni pensionistiche. Spesso, i reati di truffa nel settore pensionistico vengono scoperti a seguito di controlli incrociati da parte degli enti previdenziali o a seguito di denunce da parte di eredi o di altri soggetti. La tempestività della denuncia e la collaborazione con le autorità sono elementi importanti per l’accertamento della verità.

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