Il Superbonus rivela l’ennesima sorpresa a coloro che hanno deciso di aderirvi negli ultimi mesi. Privati e imprese sono preoccupati per la modifica su cessione dei crediti e sconto in fattura.
Oltre a queste categorie nemmeno le banche dormono sonni tranquilli. Le continue variazioni delle norme sulla cessione dei crediti e sullo sconto in fattura hanno mandato il settore nel caos.
Il rischio è ritrovarsi cantieri fermi e oneri che pesano sui privati che li dovrebbero finanziare senza nessuna agevolazione. Al momento rimangono bloccati crediti per oltre 5 miliardi di euro. Il decreto aiuti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 maggio scorso, ha dato alle banche la possibilità di cedere il credito anche alle imprese clienti di grandi dimensioni.
Tutto ciò può diventare un problema che può contagiare il sistema bancario italiano. La sfiducia degli istituti di credito può portarli a vedere negare adesioni ulteriori al Superbonus. Il timore è che il Governo possa ancora modificare, in peggio, le norme.
Per uscire dall’immobilismo di una situazione che rischia di creare una spirale negativa l’idea arriva proprio da sistema bancario; permettere alle banche di utilizzare i crediti derivanti dal superbonus e dagli sconti in fattura per comperare Btp decennali. In questo modo i soldi usati per finanziare la misura rientrerebbero nelle casse dello Stato attraverso l’acquisto dei titoli di Stato da parte delle banche.
Il vantaggio per lo Stato sarebbe duplice, diminuire l’erogazione di fondi pubblici e compensare il finanziamento del debito in una fase complessa come quella attuale. La proposta si inserisce in un momento in cui il debito pubblico italiano soffre per l’aumento degli interessi. Lo spread può essere compensato in parte in coincidenza della chiusura dei programmi di acquisto dei titoli sovrani da parte della Bce.
La proposta non è solo un’ipotesi ma ha già trovato posto tra gli emendamenti al decreto aiuti in discussione alla Camera. Entro martedì prossimo i gruppi parlamentari dovranno manifestare il proprio appoggio il voto in commissione di una proposta largamente condivisa dal Parlamento.
Così come è articolata essa permetterebbe di risolvere il problema aiutando al contempo il mercato dei titoli di Stato. La priorità rimane evitare il fallimento e il tradimento delle imprese che hanno aderito all’iniziativa. Oltre a questa tra le altre modifiche proposte c’è anche l’estensione della quarta cessione del credito verso imprese più piccole, come quelle con un fatturato a partire dai 50 mila euro.
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