Verrà richiesto un canone da 500 euro anche per le visite mediche. I cittadini sono arrabbiati come mai prima d’ora: cosa sta succedendo
Uno dei vantaggi del vivere in Italia, secondo molti cittadini, è quello della sanità pubblica: a differenza di altri stati, infatti, qui chiunque abbia la cittadinanza ha diritto ad un medico di famiglia che lo visiti gratuitamente quando ne ha bisogno. Inoltre, con il Servizio Sanitario Nazionale è possibile sottoporsi ad esami di laboratorio, visite specialistiche e cure specifiche ad un prezzo irrisorio, che è quello del ticket sanitario. Qualcosa però sta cambiando e i cittadini sono già infuriati.
Negli ultimi anni, il settore della sanità in Italia ha subito enormi tagli dal punto di vista dei fondi e delle risorse, problema che ha determinato un rallentamento nell’erogazione dei servizi alla cittadinanza e un sempre maggiore ricorso alla sanità privata. A peggiorare ulteriormente la situazione, già considerata drammatica da molti italiani, c’è poi la novità del canone da 500 euro: di che cosa si tratta.
Se per la maggior parte degli italiani la questione della sanità porta solo fatiche e dolori, poiché per una visita con il SSN bisogna aspettare mesi se non anni e spesso si finisce per dover ricorrere ad una visita privata, per qualcun altro però ci sono delle belle notizie. L’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (INPGI), infatti, ha di nuovo riconfermato l’impegno per il welfare di categoria per i giornalisti freelance ed autonomi, quindi ha prorogato fino al 2026 le misure di sanità integrativa Win-plus e Win-in.
Attivi già dal 2017, si rivolgono ai giornalisti che si trovano in condizioni economiche precarie e che hanno un reddito compreso tra i 2100 euro e i 30.700 euro lordi annui. Si tratta di due programmi ad adesione volontaria ed estendibili, come copertura, anche ai propri famigliari: in questo caso, anche la contribuzione prevista per il coniuge e gli eventuali figli è totalmente a carico dell’INPGI.
Per il coniuge o il convivente more uxorio sono previsti 500 euro da versare, quindi 300 euro per il primogenito fino a 35 anni e 200 euro per il secondogenito fino a 35 anni. Poiché è una misura rivolta ai professionisti del settore che si trovano in condizioni economiche fragili, è un’occasione che non va assolutamente persa.
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