Una correlazione strategica per chi voglia investire nel NASDAQ, i trader retail la ignorano spesso mentre gli istituzionali la tengono d’occhio.
Avete mai preso in considerazione la correlazione tra NASDAQ e l’Indice dei Semiconduttori (SOX/PHLX Semiconductor Index)? Potreste incominciare a farlo, visto che i semiconduttori sono il cuore dell’industria tech – basta pensare agli smartphone o ai data center – e una crescita nella domanda di chip anticipa in molti casi risultati positivi per i colossi del tech (AMD, Apple, NVIDIA) e di conseguenza pure per il NASDAQ. Inoltre, i cicli di domanda e offerta sono prevedibili – durante il COVID si sono registrate carenze -, un calo del SOX potrebbe segnalare una correzione del NASDAQ.
Il SOX tra l’altro reagisce rapidamente agli shock geopolitici, come possono essere le tensioni tra USA e Cina su TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company Limited) oppure cambiamenti nei tassi d’interesse (costi di ricerca e sviluppo). È importante citare a questo punto due esempi storici: nel 2022 un crollo del SOX di trentacinque punti percentuali ha anticipato la correzione del NASDAQ (un meno trentatré per cento) e nel 2023 il rimbalzo del SOX (con un più sessantacinque per cento) ha preceduto il rally del NASDAQ (più quarantatré per cento).
Come sfruttare la correlazione tra NASDAQ e SOX? Considerazioni per i trader
Gli investitori possono sfruttare abilmente le divergenze tra SOX e NASDAQ, se ad esempio il secondo fatica ma il primo sale potrebbe essere un segnale di debolezza sottostante. E quindi si andranno a monitorare le cosiddette aziende ‘canarino’, veri e propri termometri del settore: Applied Materials (AMAT), Taiwan Semiconductor (TSM) e ASML (litografia EUV). Tra gli strumenti utili per rimanere aggiornati c’è SOXX ETF (un tracker del settore semiconduttori), il Baltic Dry Index (domanda di shipping per componenti tech) e i dati sulla produzione di wafer (rapporti trimestrali di SEMI.org) In sostanza, è preferibile concentrarsi sui legami settoriali a monte, piuttosto che sugli indicatori macro generici (VIX, Fed, PIL).
È bene sottolineare che questo tipo di correlazione è da sfruttare sugli orizzonti medio-lunghi, non certo per il trading giornaliero. Inoltre, non è l’unica tra le correlazioni ‘nascoste’: quella tra NASDAQ e Tasso d’interesse reale (10-year TIPS yield), con un aumento maggiore del due per cento dei TIPS yield vengono penalizzati i megacap tech; quella tra NASDAQ e l’Indice di trasporti aerei (JETS ETF), una ripresa dei viaggi business sarà sintomo di fiducia nelle spese corporate (favorito in questo caso il cloud computing e il software) e, infine, quella tra NASDAQ e il prezzo del litio, materiale di importanza capitale per batterie e veicoli elettrici, se il litio cala allora la transizione verde starà (probabilmente) rallentando.