Come cambiano le pensioni 2022, quali novità e chi vedrà aumentati gli importi: ecco tutti i dettagli e di cosa si tratta nello specifico
L’argomento pensioni, come è comprensibile, desta semper grande attenzione poiché risulta essere un tema dalla grande rilevanza ed importanza e che, nel 2022, vedrà l’arrivo di aumenti, in relazione tanto alla rivalutazione correlata alla crescita dell’inflazione, ovvero per la perequazione, che in seguito al taglio Irpef stabilito dal governo Draghi: ma di cosa si tratta in particolare, quali novità e come funzioneranno gli aumenti pensione? Ecco cosa c’è da sapere al riguardo.
A seconda della fascia di reddito di appartenenza, gli aumenti in questione varieranno e tra le ragioni vi è anzitutto, come detto, la perequazione automatica che è stata decisa dal decreto ministeriale in data 17 novembre scorso, che avrà come conseguenza una rivalutazione dell’1,7% sulla pensioni, come previsto dall’INPS.
In una nota infatti presente sul sito ufficiale di INPS, come spiega Il Giornale, si legge che per poter assicurare il rinnovo delle pensioni in tempo utili rispetto al 2022 e per poter rendere possibile la prima liquidazione delle stesse con decorrenza gennaio 2022, “l’Istituto ha utilizzato l’indice di perequazione disponibile al 15 ottobre 2021, come elaborato dal competente Coordinamento generale statistico attuariale, pari all’1,6%.”.
E ancora, si legge che durante il primo trimestre del 2022, sarà effettuata “l’elaborazione per la corresponsione delle differenze di perequazione, ove spettanti”.
Pensioni 2022 tra novità e ricalcolo: occhio però a quanto si può perdere
Pensioni 2022 e importi, adeguamenti e differenze
Un argomento che, come detto dunque desta sempre grande attenzione poiché di grande interesse per moltissimi, quello relativo alle pensioni 2022, con tanti che si chiedono quali saranno le differenze e i cambiamenti rispetto agli importi.
Come si può leggere da Il Giornale, il decreto prevede un trattamento minimo INPS, con un passaggio che va da 515,58 mensili a 523,83; per quel che concerne l’assegno sociale, vi sarà un adeguamento, e in particolare era 460,28 euro a 467,65.
Al 100%, spiega Il Giornale, invece l’adeguamento per quanto concerne gli assegni fino a 4 volte il minimo, ovvero 2.062 euro, mentre per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, si parla del 90%. Per assegni superiori dovrebbe essere applicato invece un adeguamento del 75%.
Viene spiegato che l’INPS ad ora ha impiegato l’indice di perequazione disponibile al 15 ottobre 2021, ovvero dell’1,6%, ma che rispetto a primavera prossima è prevista una rielaborazione.
I criteri per quel che riguarda la perequazione per l’anno 2022 cambiano in confronto ai precedenti, e sono 3 indici, ovvero del 100%, del 90% e del 75%, rispetto alle sei fasce. Quindi, la rivalutazione sarà del 100%, si legge, fino a 4 volte il minimo (1,7%); un 90% di rivalutazione oltre 4 e fino a 5 (1,53%); ed un 75% oltre 5 volte il minimo (1,275%). Si legge ancora che quelli che riporteranno aumenti raggiorni saranno gli importi più alti.
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Pensioni 2022: taglio Irpef, Quota 102, novità e cambiamenti
Per quanto concerne le pensioni 2022, sono diversi gli aspetti che vanno presi in considerazione, e tra questi vi è dunque l’aumenti degli importi che potrà arrivare anche fino a 700 euro; il taglio dell’Irpef non toccherà soltanto i lavoratori dipendenti ma coinvolgerà anche gli autonomi.
Il Giornale, menzionando l’ufficio parlamentare di bilancio, riporta che il trentasei per cento delle risorse ricavato dal taglio delle tasse sarà destinato ai pensionati. Si attende un aumento medio di circa 178 euro, con differenze per quanto riguarda il reddito annuo; maggiore sarà l’assegno, si legge su Il Giornale, maggiori saranno i benefici.
Non soltanto gli importi, ma nel 2022 a variare sono anche i modi per poter uscire dal mondo del lavoro ed accedere alla pensione; ad entrare in gioco è Quota 102, almeno per un anno, che prevede 64 anni di età e 38 di contributi. Nel mese di maggio le prime finestre per quanto riguarda pensione anticipata per dipendenti privati; per i pubblici dovranno aspettare agosto.
Conferme per quanto riguarda Opzione donne e proroga per Ape sociale, che vede anche un allargamento della platea dei lavorati che vi sono ammessi.