Dove ci si potrebbe trasferire, all’estero, per trovare tasse più basse e godersi le pensioni con un regime agevolato: i Paesi migliori e dettagli da sapere
Grande attenzione sul tema pensioni all’estero, ecco dove potrebbe essere conveniente trasferirsi, alcuni dei Paesi migliori, dove trovare tasse meno alte e beneficiare di un regime agevolato: di seguito i particolari.
L’INPS paga all’estero all’incirca 340 mila pensioni, e tanti hanno deciso di andarci e viverci, spendendo la propria pensione; varie le motivazioni, ma talvolta la ragione è legata ad una convenienza di tipo economico. Vi sono Paesi infatti dove può essere più conveniente vivere da pensionato in virtù del regime fiscale magari più conveniente rispetto a quello italiano. Una scelta quindi circa una pensione più alta, con minor tasse sul lordo ed un netto dunque migliore.
Come spiega Money.it, al fine di avere una pensione all’estero, bisogna trasferirsi in 1 dei Paesi con cui l’Italia ha stipulato una convenzione che impedisce la doppia imposizione fiscale. La pensione riceverà una tassazione soltanto secondo le regole del Paese in cui si è scelto di trasferirsi.
Dunque, le mete più note, rispetto ai pensionati italiani, sono quelle in cui vi è una tassazione agevolata, così come quelle dove vi è un minor costo della vita. In merito a dove vanno, molti scelgono Francia e Germania, ma anche l’America Settentrionale e l’Oceania. Senza dimenticare ad esempio il Portogallo, tra i più convenienti.
Tanti i temi importanti circa la pensione, come nel caso della quattordicesima, a chi spetta, quando arriva e gli importi da sapere.
In merito al tema in oggetto, con il servizio INPS per il pagamento delle pensioni all’estero, si può far richiesta che la pensione arrivi su banca italiana o estera. Una soluzione per chi ritiene che in Italia vi siano troppe tasse sulle pensioni, potrebbe essere dunque uno dei Paesi dove non è possibile riscuotere una pensione non soggetta a tassazione italiana, ma soltanto a quella stabilita dal Paese dove si è spostata la residenza.
Money spiega che questo è previsto in quei Paesi con cui INPS ha stipulato una convenzione, eccone alcuni: Argentina, Algeria, Brasile, Cina, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Giappone, Indonesia. O ancora, ad esempio: Marocco, Stati Uniti, Venezuela. Si legge che ciò non vuol dire che conviene trasferirsi in tutti questi Paesi, in alcuni il regime fiscale, ad esempio, non è così conveniente, in altri invece l’importo si avvicina al lordo.
In sintesi, tra i paesi da tener presente per i pensionati italiani vi sono le Canarie, in Spagna, il Portogallo, la Tunisia. In altri casi, come per Paesi dell’Est o America Latina, la scelta non riguarda tanto il regime fiscale agevolato quanto il costo della vita basso. Nazioni quali Ecuador, Ungheria, Bulgaria, Thailandia, si vive con meno rispetto all’Italia. Qui una lista di alcuni dei Paesi migliori dove godersi la pensione con dettagli e particolari associati.
Per percepire la pensione dall’Italia ma con tassazione secondo norme del regime fiscale del Paese dove ci si trasferisce, occorre essere considerati residenti all’estero, spiega Money, e a tal fine e per non essere soggetti a doppia tassazione, occorre soddisfare dei requisiti: non essere iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno; iscrizione a AIRE; non essere domiciliati in Italia per più di metà dell’anno; vivere nel Paese estero per almeno 184 giorni l’anno.
Dopodiché, si può chiedere a INPS di percepire la pensione al lordo, e questa sarà tassata poi nel Paese estero scelto, secondo il relativo regime fiscale. Ai fini della richiesta, occorre presentare a INPS il documento che attesta la residenza fiscale nel nuovo Paese, rilasciata dalla competente autorità estera, e l’attestazione di cancellazione dall’anagrafe comunale italiana. L’Istituto valuterà l’esistenza dei requisiti circa il beneficio dell’agevolazione e l’esonero da doppia imposizione.
Per l’INPS non vi è obbligo di accoglimento della richiesta; nel caso di incertezza sui requisiti previsti dalla rispettive concezioni, può esserci il rifiuto dell’applicazione dell’agevolazione, continuando a tassare la pensione secondo i criteri del regime fiscale italiano.
Vi è comunque, si legge, l’opportunità di far ricorso, con la possibilità di ricevere un rimborso per le tasse versate in Italia
Money.it spiega anche che col Decreto Crescita, vi è stata l’introduzione di una tassazione agevolata al sette per cento per chi percepisce pensione estere e si trasferisce, oppure ritorna, in un Comune del sud Italia con massimo 20 mila abitanti. Qui, al riguardo, alcuni dettagli su come funzione e di cosa si tratta.
Ad ogni modo è bene che ciascuno approfondisca tutti gli elementi e si informi nel dettaglio, anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore, così da chiarire tutti gli eventuali dubbi in merito.
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