La riforma pensioni 2022 è sotto i riflettori. L’incontro di Draghi con i sindacati è stato determinante, e la vera riforma slitta di un anno.
La discussione sulla riforma pensione non si ferma, però, al momento si sposta al mese di dicembre e sarà attuata tra un anno. Al momento restano fissate le proposte che ha deciso il Governo. Il Presidente Draghi nell’incontro con i sindacati (CGIL, UIL e CISL) ha evidenziato che al momento non ci sono né i tempi né le risorse per portare avanti una riforma strutturale. Anche se Draghi insieme ai sindacati, ha fissato già un calendario di incontri futuri per continuare il percorso di dialogo iniziato sul tema pensionistico.
Gli incontri resteranno aperti fino ad aprile 2022 per trovare la giusta riforma pensione da inserire nella prossima Legge di Bilancio 2023. Draghi, però, ha chiuso le porte alla possibilità di modifiche più ampie in tema di pensioni complementari, Quota 41 estesa e pensione per garanzia giovani.
Ricordiamo che l’INPS ha confermato l’adeguamento dell’aspettativa di vita per gli anni 2023 e 2024, sui requisiti delle pensioni. Terremoto pensioni: cosa succederà dal 2022 tra età pensionabile e scatti ISTAT
Nella bozza di Legge di Bilancio, presentata in Parlamento il 16 novembre, il Governo ha elencato la spesa complessiva di circa 1.500 milioni di euro sulle pensioni. Gran parte dei fondi arrivano dal risparmio di Quota 100, reinvestiti negli anticipi pensionistici prorogati.
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Nella bozza di Bilancio presentata in Parlamento il 16 novembre 2022 passa la:
a) proroga dell’APE Sociale con un allargamento della platea dei lavoratori con mansioni gravose;
b) proroga Opzione Donna con 58/59 anni di età e 30/36 anni di contributi con 35 anni di contributi, i requisiti devono essere perfezionati al 31 dicembre 2021;
c) termina Quota 100 al 31 dicembre 2021 e lascia il posto alla Quota 102 con 64 anni di età e 38 anni di contributi, valida solo per un anno;
d) istituzione di un fondo di 550 milioni per anticipi pensionistici per le PMI in crisi.
Inoltre, espansione del contratto di espansione con un anticipo pensione per i lavoratori a cui mancano cinque anni dalla pensione anticipata o di vecchiaia. Potranno usare questa misura anche le aziende sopra i 50 dipendenti.
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