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Economia e Finanza

Pensioni: niente aumenti a gennaio, ma qualcuno li otterrà ugualmente

Gli aumenti tanto desiderati da tutti gli italiani che percepiscono la pensione non ci saranno. Qualcuno, però, avrà questa fortuna: di chi si tratta

La Legge di Bilancio 2025, sebbene non ancora definitiva, sta già facendo molto discutere in Italia. Tante le novità attese da lavoratori e pensionati, che a questa nuova Manovra affidano tutte le loro migliori speranze di un 2025 più ricco e meno oneroso del 2024. Iniziamo però con una brutta notizia: in merito alle pensioni, non ci sarà l’aumento tanto atteso.

I pensionati che a gennaio godranno dell’aumento: sono pochi ma qualcuno c’è (trading.it)

Nonostante la brutta notizia e l’assenza dell’aumento di cui tanto i pensionati avrebbero bisogno, considerando il costo della vita al quale sono costantemente sottoposti come tutti i cittadini italiani, c’è però qualcuno che può festeggiare. A qualche pensionato, infatti, nel 2025 il conto salirà: scopri subito se sei tra di loro!

Pensioni, nel 2025 non saliranno a nessuno tranne che a loro

Sono già due mesi che si discute dell’aumento delle pensioni. Il 15 ottobre, infatti, è stato divulgato il testo della Legge di Bilancio 2025 e, sebbene provvisorio, questo ha dato modo di far parlare di sé. Il primo punto su cui molti hanno avuto da criticare è stato l’incremento delle minime di solo 3 euro, poi il secondo è stata l’attestazione del tasso di rivalutazione INPS che è sceso allo 0.8%. Di fatto, però, chi godrà di questi aumenti ha da ritenersi fortunato: c’è chi, infatti, non vedrà neanche un centesimo in più.

I pensionati che a gennaio godranno dell’aumento: sono pochi ma qualcuno c’è (trading.it)

I pensionati che non godranno dell’aumento minimo dei 3 euro o della rivalutazione allo 0.8% sono coloro i quali percepiscono l’ape sociale, pensione che non prevede aumenti. Questa la si può prendere a partire dai 63 anni e 5 mesi e dura fino ai 67 anni; è da intendersi come un accompagnamento alla pensione vera e propria. Poiché però non si può intendere come un vero rapporto pensionistico con un ente di previdenza come l’INPS, l’ape sociale non può subire aumenti o rivalutazioni.

Questa forma di supporto economico riguarda disoccupati, addetti ai lavori gravosi, caregiver e invalidi: si tratta quindi una platea di cittadini vulnerabili e fragili che, oltre al danno che già portano con sé per via della loro condizione o situazione, devono sobbarcarsi anche la beffa di non godere di alcun aumento. Chi non rientra in queste categorie e quindi percepisce la pensione di vecchiaia tradizionale, quindi, ha da festeggiare: il suo minimo aumento, per qualcuno, sarebbe già una grande conquista.

Giulia Belotti

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