Pensioni minime, l’esecutivo ha preso una decisione in merito ad esse, con la Manovra 2025.
Andare in pensione è una fase importante della vita, che vede la persona anziana cambiare per sempre la sua esistenza.
Dal momento in cui andrà in pensione, infatti, quel che è fatto è fatto, e sarà il momento di raccogliere ciò che si è seminato a livello contributivo. Dal calcolo della contribuzione, non a caso, si capirà a quanto ammonterà il proprio trattamento pensionistico mensile.
In Italia, per quei lavoratori che non riescono a raggiungere il valore stabilito dalla legge in tema di pensione, è fornita la cosiddetta pensione minima. Questa non consiste in un trattamento assistenziale, ma previdenziale.
È un mezzo con cui si assicura ai pensionati, il cui reddito è inferiore a un certo limite, un importo quantomeno utile ad avere una vita dignitosa. Il soggetto, per poter accedere a questa pensione, deve aver pagato, nel corso della sua carriera, come minimo 20 anni di contributi.
L’importo della pensione per il 2024, è di 598, 61 euro. Per il 2025, sono previsti una serie di cambiamenti in merito a questo trattamento pensionistico.
Pensioni minime, il governo boccia la proposta: quale sarà la modifica
Per il prossimo anno, ci sono delle modifiche in vista per ciò che concerne le pensioni minime, ma a quanto pare non saranno quelle che alcuni auspicavano.
Da quanto si apprende, l’esecutivo ha rigettato una proposta dei 5 Stelle, di far lievitare di 100 euro, le pensioni minime, attraverso la Manovra di Bilancio 2025. Si sarebbe trattato, in sostanza, di alzare le suddette pensioni, in maniera del tutto temporanea, nel 2025 e nel 2026, tassando imprese bancarie e colossi del web.
Tuttavia, la proposta, come detto, è stata bocciata dal governo. Per le pensioni minime, il governo ha previsto un lieve incremento per il 2025, che dovrebbe essere di 1,90 euro al mese. Giuseppe Conte, ha definito questo importo, «ridicolo e offensivo».
Conte, durante il suo intervento in Commissione, ha detto:«Il quadro economico sta diventando disastroso, cala la produzione industriale, cala l’export, la filiera dell’automotive mette a rischio posti di lavoro».
In un quadro del genere, il leader del Movimento 5 Stelle afferma che l’aumento di 1,90 euro al mese per le pensioni minime è «una presa in giro, significa prepararsi alla conferenza stampa di fine anno, ma significa anche creare rabbia e frustrazione sociale».