Pensioni: le 3 novità e i 3 problemi che nessuno racconta, avreste mai immaginato di restare a bocca aperta?

Pensioni, 3 novità e 3 problemi da non sottovalutare e che in pochi conoscono. Scopriamo maggiori dettagli, in merito. 

La tanto anelata pensione è da anni al centro di accesi dibattiti, in quanto il suo sistema subisce cambiamenti, in base ai vari governo che si succedono.

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Pensioni: le 3 novità e i 3 problemi che nessuno racconta-trading.it

Dopo anni di carriera, si giunge all’età pensionabile e arriva il tempo delle scelte, ossia quale sarà l’uscita pensionistica di riferimento, per dire addio per sempre al mondo del lavoro. Le valutazioni più attente sono dedicate agli importi che si percepiranno, in base ad anni di contributi versati ed età.

Se non si è soddisfatti dell’importo che si otterrà a una certa età, si può decidere di continuare a lavorare, eventualmente anche dopo la pensione. Tuttavia, è bene sapere che il nostro sistema pensionistico mostra delle novità interessanti, che non tutti conoscono, e anche dei dettagli di cui è bene essere al corrente.

Pensioni, sei cose che dovresti sapere e che non tutti sanno

Forse non tutti lo sanno, ma una delle novità più significative del 2025, ha a che fare con i giovani che entreranno nel mondo del lavoro nel corso di quest’anno.

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Pensioni, sei cose che dovresti sapere e che non tutti sanno-trading.it

Per costoro, ci sarà opportunità di pagare una maggiorazione sui contributi, fino al 2% del loro compenso. L’importo potrà essere detratto al 50% dal reddito totale. Un dettaglio non trascurabile è che la pensione che verrà dai suddetti pagamenti extra, non sarà erogata in automatico quando sarà il momento di percepire la pensione di vecchiaia, ma chiedendola, all’età di 67 anni compiuti. Si tratta di contributi che non potranno aggiungersi per raggiungere la pensione anticipata.

Sempre quest’anno, le pensioni vedranno una rivalutazione, in automatico, basata sull’inflazione, con un aumento dello 0,8%. Si tratta di una rivalutazione che cambierà in base alla cifra dell’assegno e vedrà incrementi del 100%, 90% o 75%. Lo scopo della misura è mantenere il potere d’acquisto delle pensioni, in un contesto in cui l’inflazione aumenta.

E poi, il Bonus Maroni. Stiamo parlando di un incentivo per lavoratori che pur avendo raggiunto i requisiti pensionistici, restano attivi nel mondo lavorativo. Con questo incentivo, i lavoratori rinunciano a farsi accreditare la quota di contributi previdenziali che dovrebbero versare, ricevendola in busta paga ed esentasse. Si tratta di un provvedimento che può essere sfruttato anche da lavoratori che hanno i requisiti per la pensione anticipata.

Ci sono però delle criticità, in merito a tale provvedimento. Il primo è che rinunciando al suddetto accredito dei contributi, l’importo della pensione futura scende. Il bonus aumenta il reddito nell’immediato, ma i pensionati potrebbero percepire un importo meno elevato, quando vanno in pensione, in quanto non mettono da parte abbastanza contributo per un calcolo finale adeguato.

È importante fare attente valutazioni dal punto di vista finanziario, rispetto ai benefici che la pensione dovrà dare. Fare bene i calcoli è fondamentale. L’incentivo, inoltre, può essere percepito solo da alcune categorie di lavoratori, ossia chi ha requisiti per pensione anticipata, o Quota 103. Questo potrebbe portare a un divario tra chi può e chi non può ottenere il beneficio, come dipendenti pubblici o altri settori mirati.

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