Pensioni: la beffa della flessibilità, andarci sarà molto più difficile

Niente di positivo dal fronte pensioni: la beffa della flessibilità non funziona, andare in pensione diventa sempre più difficile

Il problema delle pensioni diventa di anno in anno una piaga difficile da chiudere. Una riforma è quel che ci vorrebbe, ma la verità è che in Italia i pensionati superano il numero di lavoratori in molte Regioni, motivo per cui lo Stato non ha abbastanza denaro per garantire una pensione dignitosa a tutti.

Pensioni: la beffa della flessibilità
Cattive notizie per le pensioni – trading.it

Semplificare in poche righe un problema profondo che va avanti da decenni non è di certo facile, ma in generale sappiamo tutti che più gli anni passano e più sarà difficile riuscire ad andare in pensione a un’età degna. Le nuove generazioni saranno costrette a lavorar fino ai 70 anni e per loro una possibile uscita anticipata potrebbe valere un dimezzamento del contributo pensionistico, motivo per cui sempre meno persone prenderanno quella scelta.

Ma ad oggi nel 2024 come funziona l’uscita flessibile? Purtroppo per tanti papabili pensionati l’uscita anticipata è già un miraggio, andare in pensione è sempre più difficile. Vediamo quindi qual è l’età per far richiesta e gli anni di contributi richiesti.

Riforma pensioni: cosa cambia quest’anno con la nuova legge di bilancio

Negli ultimi anni, dopo l’introduzione di Ape sociale e della quota 41 per i lavoratori precoci, le uniche novità significative in materia previdenziale sono state le varie misure a quota, 103 per quanto riguarda il 2024. La Lega aveva promesso una quota 41 per tutti entro il 2025, ma a quanto pare niente di tutto questo avverrà. A quanto pare, il Governo sta cambiando registro. Addio alle misure per quotisti. Dalle indiscrezioni che trapelano, sembra che si stia lavorando a un ritorno al passato, ma attenzione perché non è tutt’oro quel che luccica.

Riforma pensioni: cosa cambia quest’anno
Pensioni sempre più lontane – trading.it

La novità del CNEL era prevista per luglio ma forse uscirà a ottobre, introduce una nuova flessibilità in uscita dai 64 ai 72 anni. Una sorta di addio alle quote. Infatti, aumentando l’età di uscita e utilizzando coefficienti più alti, aumenterebbe di conseguenza anche il trattamento pensionistico.

Tuttavia, diventerebbe più difficile raggiungere la tanto agognata pensione. Secondo gli esperti del report pubblicato da Il Sole 24 Ore, nel nuovo dossier pensioni per andare in pensione a 67 anni serviranno 25 anni di contributi. In sostanza, sembra imminente un cambiamento radicale: si spinge sul risparmio della spesa pubblica, con un considerevole allontanamento del pensionamento, anche per le attuali pensioni anticipate. Sarebbero proprio queste ultime a gravare maggiormente sul sistema.

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