Pensioni invalidità con legge 104: il modello ISEE considera gli aumenti e si perdono i bonus INPS

Pensioni invalidità con legge 104 e formulazione dell’ISEE la beffa degli aumenti rischia di far perdere i bonus: ecco cosa sta succedendo.

Gli aumenti riconosciuti sulle pensioni invalidi totali con legge 104, sono considerati ai fini ISEE, INPS e Agenzia delle Entrate, questo sta scatenando una serie di problemi. Infatti, un ISEE più alto fa diminuire le agevolazioni sia assistenziali che economiche.

Pensioni invalidità con legge 104: il modello ISEE considera gli aumenti e si perdono i bonus INPS
Pensioni invalidità con legge 104: il modello ISEE considera gli aumenti e si perdono i bonus INPS

Le pensioni di invalidità sono finalizzate a tutelare gli invalidi parziali e totali con difficoltà a svolgere qualsiasi attività lavorativa. È riconosciuta dopo l’accertamento della Commissione medico legale che valuta la percentuale invalidante e lo stato di handicap ai sensi della legge 104. Se la percentuale invalidante va dal 74 al 99%, si ha diritto ad un assegno di invalidità in base alla soglia di reddito prevista dalla legge. Se la percentuale è totale (100%) si ha diritto alla pensione di invalidità di 291 euro con incremento di 368,58 euro. Il cosiddetto “incremento al milione” previsto nella sentenza della Corte Costituzione n. 152 di giugno 2020.

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Pensioni invalidità con legge 104: il modello ISEE considera gli aumenti e si perdono i bonus INPS

L’importo è proporzionato ai redditi, infatti, diminuisce se si posseggono redditi anche minimi fino ad azzerarsi se i redditi raggiungono 8.583,51 euro (inclusa la pensione). Come sappiamo, da gennaio 2022 bisogna rinnovare l’ISEE che da diritto a innumerevoli agevolazioni. Infatti, oltre al reddito di cittadinanza, da gennaio entra in vigore l’assegno unico e universale che sarà erogato a partire da marzo.

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Il problema riscontrato da molti, riguardano il famoso “incremento al milione” che è conteggiato a fini ISEE, dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate, rapportato come un normale reddito. Quindi, si alza l’asticella del valore ISEE e si riducono i benefici. Sono molte le famiglie che in questi giorni lamentano questa situazione, riscontrando un ISEE più alto, senza che la loro situazione sia modificata.

Invalidi con ISEE più alto

I trattamenti assistenziali, indennitari e previdenziali, comprese le carte di debito a qualunque titolo percepite dall’Amministrazioni Pubbliche, in ragione della situazione di disabilità, sono escluse dall’ISEE, come riporta la legge 89 dell’anno 2016. Però, da quanto si evince dalla formulazione del modello ISEE, le pensioni invalidi, sordi e ciechi, tornano come nel passato a far parte del reddito da considerare ai fini IRPEF, almeno per quanto riguarda l’aumento corrisposto.

In rivolta le associazioni di categoria che non comprendono questa interpretazione, e sostengono che tale meccanismo corrisponde ad un abuso. Inoltre, affermano che tale scelta è una scelta autonoma da parte dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS. Pertanto, chiedono, al fine di scongiurare inevitabili contenzioni di chiarire il prima possibile tale situazione.

In particolare la Federazione Italiana della Associazioni di Volontariato in Oncologia, hanno rivolto un appello al Ministro del lavoro e delle politiche sociali in merito agli aumenti delle pensioni invalidità. In particolare chiedono di: “chiarire e sanare la situazione grave causa di disorientamento e disagio di tante persone e famiglie con disabilità”.

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