Pensioni: Inps comunica il triplo vantaggio in arrivo ed i Caf sottolineano che è importante coglierlo

Anticipare la pensione spesso non è una scelta conveniente, ci sono 3 vantaggi che pochi conoscono e che i CAF consigliano per ottenere un assegno più alto. 

I dubbi sulla misura da scegliere per la pensione sono tanti, la scelta il più delle volte è vincolata ai contributi e all’assegno che si riceve ogni mese.

Pensionati
In pensione più tardi: 3 vantaggi da considerare (Trading.it)

Le incertezze sono fondate, perché non tutti sanno che restare a lavoro dodici mesi in più può essere tre volte più conveniente. Prima di scegliere la misura pensionistica conviene esaminare alcuni vantaggi a cui spesso non si pensa.

Rimandare la pensione conviene, anche solo di 12 mesi

Rimandare la pensione di un anno può risultare una scelta molto conveniente. Sono tre i vantaggi da considerare, il prima riguarda i contributi. Infatti, se alla maturazione dei requisiti per il pensionamento anticipato, si decide di uscire dal lavoro dodici mesi più tardi, cresce il montante contributivo e anche l’assegno che si riceve ogni mese.

Pensionati e 3 vantaggi
Triplo vantaggio per chi va in pensione un anno più tardi (Trading.it)

Da considerare che uscire un anno più tardi dal lavoro, permette di accedere alla pensione con un’età  più elevata e questo comporta un coefficiente di trasformazione più alto, che permetterà di prendere un importo pensionistico più alto. Ad esempio un lavoratore che lascia il lavoro a 65 anni, a parità di contributi, percepisce un assegno più alto di chi è uscito a 64 anni.

Ritardare la pensione anche di solo dodici mesi permette di ottenere un guadagno mensile di 150 – 200 euro al mese. Molto dipende dall’importo della retribuzione percepita e dalla carriera lavorativa. Il calcolo della pensione attualmente è effettuato con il sistema contributivo, ma si basa sempre sulla retribuzione percepita, più alto è lo stipendio, più alti sono i contributi versati e più alto è l’assegno pensione che si riceverà alla fine della carriera lavorativa.

Pensione più tardi: il terzo vantaggio con sgravio contributivo

Riepilogando, il primo vantaggio nel rimanere un anno in più a lavoro, riguarda i contributi che fanno aumentare il montante contributivo, il secondo è l’età anagrafica che fa aumentare il coefficiente di trasformazione e terzo vantaggio è riservato a una determinata categoria di lavoratori. Si tratta dei lavoratori che nel 2024 hanno maturato un’anzianità contributiva di 41 anni e 62 anni di età (Quota 103).

Da considerare che al terzo vantaggio si aggiunge anche il bonus contributivo per chi decide di accedere alla Quota 103. Si tratta di uno sgravo contributivo per chi resta al lavoro anche se ha maturato i requisti per il pensionamento. Il lavoratore interessato allo sgravio deve presentare una domanda all’INPS. Lo sgravio consiste nella quota a carico del lavoratore pari al 9,19% che resterebbe nello stipendio per i mesi di lavoro oltre i 41 anni di contributi e i 62 anni di età. I requisiti anagrafico e contributivo devono essere maturati entrambi per poter accedere allo sgravio contributivo e alla Quota 103.

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