All’orizzonte si intravedono aumenti per quanto riguarda le pensioni. Per una buona fetta della popolazione però non basteranno affatto.
Il carovita e l’inflazione stanno mettendo a dura prova parte della popolazione, con le fasce più fragili che si stanno trovando in seria difficoltà di fronte alle spese che si moltiplicano ogni giorno che passa. Per non parlare della spesa, con i prezzi degli alimenti e dei beni primari che sono schizzati alle stelle – si riesce a comprare solo pochi prodotti. Un pensionato sicuramente non starà vivendo tranquillamente questo periodo e neanche gli aumenti all’orizzonte possono far sorridere perché l’incremento sarà minimo e non andrà a migliorare di molto la situazione.

Per il 2026, infatti, si stima un incremento moderato per gli assegni pensionistici, con un tasso di rivalutazione previsto dell’1,3 per cento per le pensioni minime. Ovviamente si tratta di previsioni e il processo sarà influenzato dall’andamento dell’inflazione e dalle decisioni legislative future. Fortunatamente non cambieranno i requisiti per andare in pensione fino al prossimo anno, così da mantenere stabili le condizioni di accesso. Non c’è dubbio sul fatto che al momento il contesto economico rimanga complesso.
Pensioni, aumenti in arrivo ma non basteranno: come cambiano gli importi
Come abbiamo già accennato nei paragrafi precedenti, si prevede un aumento dell’1,3 per cento per le pensioni minime. Un provvedimento, conseguenza del tasso di rivalutazione previsto, che porterà il trattamento a raggiungere la cifra di 628,09 euro.

Le fasce di aumento successive, invece, sono così distribuite: per assegni fino a quattro volte il trattamento minimo (fino a 2.512,36 euro) un aumento del 100 per cento dell’indice, quindi 1,3 per cento; per assegni tra quattro e cinque volte il trattamento minimo (fino a 3.140,45 euro) un aumento del novanta per cento, quindi circa l’1,17 per cento; oltre cinque volte il trattamento minimo un aumento del 75 per cento, quindi circa lo 0,975 per cento.
Stime che si basano, ovviamente, sull’inflazione attesa per il 2026, che dovrebbe raggiungere l’1,9 per cento il prossimo anno, come specificato nel dettaglio all’interno dell’ultimo Documento di economia e finanza. Una percentuale, questa, che influenzerà direttamente gli aumenti delle pensioni, con la spesa per i trattamenti che è destinata a crescere ancora, fino ad arrivare a 356,3 miliardi di euro – si tratta di un incremento del 3,1 per cento rispetto all’anno precedente, e non è poco, come fanno notare gli esperti.