Il taglio pensioni in arrivo è un dramma per molti lavoratori, perché continuano ad essere le vittime predilette di un sistema previdenziale in blocca. Come intervenire?
C’è una modalità per farvi fronte, ma prima risulta più che necessario studiare con cura la normativa vigente con tanto di aggiornamenti. Ci sono situazioni che destano malcontento, ma se c’è un tema che fa impazzire di rabbia è proprio il taglio alle pensioni. Già a momenti non si pensiona nessuno, figuriamoci se ci sono pure delle ingenti perdite di denaro! La situazione sta sfuggendo di mano, ma questa volta i sindacati imbracciano l’arco con frecce infuocate e sbaragliano le loro intenzioni migliori.
I sindacati invocano la presenza di tradimenti e perdita di potere d’acquisto per i contribuenti. Quanto ancora i cittadini dovranno penare per avere un pensionamento degno? Il quadro finanziario e previdenziale italiano sta vivendo le tragiche conseguenze degli anni passati come un lenta ghigliottina che non finalizza la “decapitazione”. Metafora nuda e cruda, ma non c’è altro modo per indicare il malessere di anziani che non riescono a pensionarsi, e questo è un guaio dopo anni e anni di carriera.
Ma cosa ha generato un pericoloso aggravarsi della situazione? Il taglio in questione si dice che sia stato necessario, chi ha colpito? Soprattutto qual è la finalità di questa situazione e quanto a lungo si può attendere una riforma del sistema previdenziale? Troppi interrogativi, e qualcuno di questi ha finalmente delle risposte concrete in relazione agli ultimi tempi.
Nuovo incubo con il taglio pensioni, la soluzione è realizzabile per tutti?
È arrivata la Legge finanziaria tanto attesa, ma non è stata quella che i pensionati e i prossimi al pensionamento, si sarebbero mai aspettati. Questa ha condotto a dei tagli che hanno considerevolmente ridotto l’importo persino delle pensioni minime. La manovra di Governo ha già una bella fetta di contestatori che si sentono ridotti alla “fame”. Non hanno tutti i torti, perché se l’inflazione non si stabilizza, e questa variabile va adeguata alla pensione media, perché allora diminuirla? È matematicamente impossibile far fronte al costo della vita! Soprattutto per alcune categorie di lavoratori amaramente colpite.
È la CIA, sigla che indica il Sindacato per l’Agricoltore e il cittadino a pronunciarsi, e nello specifico il presidente provinciale Anp Cia, Giancarlo Innocenti. Afferma a gran voce che il taglio ha tradito i cittadini che volevano solo nuove aperture. Alcune di queste si sono poste, ma sono del tutto insufficienti a soddisfare le loro esigenze. Continua a contestare presentando il paradosso della popolazione. Se ci sono più anziani in Italia, come si fa a far morire di fame soprattutto loro?
Come se non bastasse nemmeno pare tenersi conto delle condizioni degli anziani che vivono nelle zone rurali remote. Si tratta di quei contesti in cui ci sono davvero pochi servizi a disposizione. Dov’è la tutela del contadino e del cittadino in generale? Innocenti si appella ai diritti alla salute e ad un equo trattamento pensionistico sanciti della Costituzione, traditi più di tutti. Ci sono promesse non mantenute, e troppe responsabilità che vengono meno, procede con enfasi.
Continua riportando dei dati tangibili. Tornando al fatto delle nuove aperture, che ci sia stato un aumento di 3 euro alle pensioni al mese, a nulla serve se c’è una perdita del 15,7% di potere d’acquisto a causa del taglio!
Conclude affermando che il caro vita con queste condizioni proseguirà, e che la conversione in legge della proposta delle riduzioni previste, debba essere dibattuta in sede di Parlamento, poiché fa acqua da tutte le parti a causa delle numerose contraddizioni. Forse, discutendone, ci può anche essere margine di miglioramento.