Brutte notizie in caso di debiti pesanti. C’è una normativa che prevede il blocco di pensioni e TFR
Avere una situazione di debiti con il fisco non è mai una situazione piacevole. Purtroppo infatti la situazione potrebbe addirittura aggravarsi, diventando ingestibile. Questo avviene quando vi sono cifre da versare che superano determinate soglie.
In questi casi vi è il rischio di incorrere in sanzioni e, ovviamente, in interessi che fanno crescere il debito in maniera esponenziale, ma non solo. Il pericolo è di vedersi ridurre i diritti economici, come pensione e TFR. Questi possono essere messi in discussione per via di una normativa che prevede il blocco di queste somme in presenza di debiti fiscali importanti. Vediamo quindi di che cosa si tratta e quali sono i rischi per il cittadino.
Questa norma blocca pensioni e TFR
Uno dei riferimenti normativi principali che potrebbero portare dei seri problemi a molti contribuenti è l’art. 48 bis del D.P.R 29 settembre 1973, n.602. Si tratta di un articolo secondo cui, prima di procedere al pagamento di cifre superiori a 5.000 euro da parte di amministrazioni pubbliche o di società a partecipazione pubblica, è necessario in maniera obbligatoria verificare se il beneficiario è inadempiente rispetto al pagamento di somme dovute. Questi fanno riferimento agli importi relativi ad una o a più cartelle di pagamento.
Nel caso in cui il contribuente risultasse inadempiente, il pagamento viene bloccato, oltre ad essere segnalato all’Agenzia delle Entrate. In quel caso verranno attivate le azioni di recupero necessarie. A partire dal 2018, la soglia per dare avvio a questo processo di verifica ha visto un abbassamento da 10.000 a 5.000 euro. In questo modo i controlli sono stati resi ancora più stringenti. Ma non solo, perché con la legge di bilancio nel 2022, il limite impignorabile delle pensioni è stato modificato ad un minimo di 1.000 euro. In questo modo la legge garantisce il cosiddetto “minimo vitale”.
Per quanto riguarda il TFR, sono state stabilite quelle che sono le somme pignorabili, entro limiti specifici stabiliti dall’art. 72 ter del D.P.R. 602/73. Questi limiti sono stati introdotti dal decreto Semplificazioni del 2012. Nello specifico, i limiti di pignorabilità sono 1/10 per gli importi fino a 2.500 euro; 1/7 per gli importi tra 2.500 e 5.000 euro e 1/5 per gli importi superiori a 5.000 euro. La buona notizia è che risultano impignorabili quelle cifre che corrispondono al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, per un minimo di 1.000 euro.