Novità per i pensionati italiani per il mese di dicembre. Le festività portano un regalo anticipato a tutti i destinatari di assegno mensile.
Dicembre mese di grandi regali per i pensionati italiani. C’entrano poco le festività ma il regalo arriva lo stesso. Importi erogati dal 1° dicembre per chi riceve l’accredito su conto corrente, per chi invece si rivolge mensilmente allo sportello è possibile ritirare la pensione spettante sin dal 25 di novembre. Una iniziativa che punta ad agevolare i pensionati italiani sotto molti punti di vista, considerato il periodo incombente delle feste e chiaramente delle spese che generalmente in questo periodo si concentrano.
Discorso tredicesima formalmente invariato con i pensionati che ricevono annualmente il tredicesimo assegno che andranno quindi a percepire regolarmente l’importo, mentre gli altri, quelli con la minima pensione riceveranno soltanto un importo aggiuntivo, una sorta di gratifica natalizia, cosi come viene spesso definita. Cambia poco insomma per i pensionati italiani, tranne il discorso dell’anticipo per chi preleva allo sportello le somme dovute che andrà a percepire la propria quota già dal prossimo 25 di novembre. Natale è alle porte e quindi in un certo senso ci si organizza per la serenità di tutti.
Pagamento anticipato pensioni: incognita 2022 per chi non è ancora in congedo
Il 2022 sarà l’anno dell’addio a Quota 100 con forti rischi per l’intero sistema pensionistico. Il dubbio forte è quello di vedere i lavoratori andare in pensione sempre più tardi. Le casse dello Stato, inoltre soffrono già parecchio per l’aggiunta che riguarderà milioni di pensioni dal prossimo anno che si dovrà pagare in funzione dell’andamento dell’inflazione. Una sorta di contingenza che adegui le pensioni al costo della vita nel nostro paese. Il Governo fa i suoi conti e vede che la situazione potrebbe sfuggire di mano. Nel frattempo si cercano vie secondaria in merito al sistema da adottare, ma al momento nessuna novità.
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Ad oggi il modello pensionistico da adottare rappresenta una vera e propria incognita. Dubbi e perplessità sui vari modelli e totale disinteressa, al momento per quelli che oggi sono i lavoratori quarantenni. La situazione appare delicata ed al momento non sembrano esserci imminenti sbocchi per quella che da un po’di anni si afferma come condizione di continuo disagio per Governo e lavoratori. Il sistema stesso potrebbe implodere con poche garanzie per chi ancora lo finanzia. Le scelte dovranno essere rapide e ben ponderate per non rischiare un imminente crollo che di certo non gioverebbe a tutto il paese.