Pensioni e contributi per chi assiste un familiare con legge 104: quello che non ti aspetti

Pensione e contributi con copertura figurativa per chi assiste un familiare disabile, con varie possibilità tra permessi, congedi e anticipo pensionistico. 

Permessi legge 104: è possibile sommare 3 giorni + 3 giorni
Permessi legge 104: è possibile sommare 3 giorni + 3 giorni

Il nostro sistema previdenziale tutela i lavoratori che assistono un familiare disabile con handicap grave. Sono varie le misure previste nel campo lavorativo che permettono di assentarsi dal lavoro per assistere il familiare. Ma, senza perdere la retribuzione e soprattutto con la copertura contributiva figurativa valida a tutti gli effetti previdenziali, che permette di anticipare il pensionamento.

Quindi, un lavoratore che si assenta per prestare assistenza, ed ha richiesto l’autorizzazione all’INPS, non perde nulla ma matura a livello di pensione e contributi, la copertura figurativa che rientra tra le tutele pensionistiche (APE Sociale e Quota 41).

Pensioni e contributi per chi assiste un familiare con legge 104, le cose che non ti aspetti

I permessi fruiti ai sensi della legge 104 dell’anno 1992 articolo 3 comma 3, consento al lavoratore dipendente del settore privato o pubblico, che assiste un familiare in situazione di gravità, può godere di tre giorni di permessi retribuiti al mese. Il familiare deve essere: coniuge, parente o affine entro il secondo grado. È possibile anche entro il terzo grado quando i genitori o il coniuge della persa con disabilità grave, abbia compiuto 65 anni di età o sia affetto da patologie invalidanti certificate.

Questi permessi dall’entrata in vigore della legge n. 53/2000 sono coperti da contribuzione figurativa ai fini del diritto e della misura per l’accesso alla pensione. I criteri di accredito figurativo seguono le disposizioni normative previste dalla legge 183 dell’anno 2010 all’articolo 40. Inoltre, poiché si tratta di contributi figurativi sono attribuiti come quota integrativa e non incidono sul numero dei contributi settimanali, ma sono sulla misura dell’assegno pensionistico. Tali precisazioni sono contenute nella circolare INPS n. 87/2001).

I permessi possono essere fruiti anche ad ore su base giornaliera, in questo caso la retribuzione figurata è proporzionata alla relativa durata. Inoltre, sussiste un limite convenzionale di accredito figurativo. La normativa in deroga ai principi generali prevede che tale contributo figurativo può essere integrato mediante riscatto o contribuzione volontaria. In questo caso la contribuzione integrata è a totale carico dell’interessato sempre in rispetto della normativa e ove possibile. (Circolari INPS 133 dell’anno 2000 e n. 15 dell’anno 2001).

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Congedo straordinario legge 151/2001

La legge riconosce un congedo straordinario retribuito ai lavoratori dipendenti due anni, fruibile anche modalità frazionata, nell’arco dell’intera vita lavorativa. Il congedo di due anni spetta ai lavoratori che assistono un familiare con handicap grave ai sensi della legge 104 art. 3 comma 3. Il congedo è concesso per i seguenti familiari: coniuge convivente in situazioni di gravità certificata; alla madre o al padre anche se per figli adottati, in mancanza, con patologie invalidante o decesso del coniuge convivente; al figlio convivente nel caso di mancanza, presenza di patologie invalidante o decesso del padre o della madre; una sorella o un fratello convivente in mancanza, presenza di patologie invalidanti o decesso dei figli conviventi. Legge 104 e congedo per assistere un familiare disabile: il trucco per evitare la convivenza

Nel congedo straordinario di due anni, la normativa prevede un duplice beneficio: un’indennità retribuita pari alla retribuzione dell’ultimo stipendio percepito e la copertura figurativa valida per il pensionamento.

In riferimento all’indennità retribuita sono compresi anche i ratei di tredicesima mensilità, gratifiche, mensilità aggiuntive, indennità, premi, eccetera. Poi, la contribuzione figurativa è utile sia al diritto che alla misura della pensione che è normata dalla legge 183 dell’anno 2020 all’articolo 40.

Limiti di spesa e di accredito figurativo

Per sostenere la spesa e far fronte a tutti i pagamenti, la legge ha introdotto un tetto limite per le retribuzioni e la copertura figurativa. Nel 2021 il limite annuo è di 48.737 euro e deve essere ripartito tra retribuzione e contribuzione figurativa.

Nello specifico in un anno il valore della retribuzione è pari a 36.645 euro, pari a 100,12 euro al giorno, se il lavoratore percepisce una somma inferiore, l’INPS riconosce l’importo che percepisce il lavoratore. Il valore non può essere mai più alto della retribuzione percepita. Discorso diverso è per chi percepisce un valore di retribuzione più alto, in questo caso l’INPS corrisponderà il valore limite di soglia e quindi, in questo caso il lavoratore in aspettativa con congedo straordinario, può ottenere una perdita in busta paga rispetto a se avesse lavorato.

Quindi, l’INPS riconosce un tetto di 36.645 euro annuo come retribuzione e la restante somma di 12.092 come contribuzione figurativa valida ai fini della pensione.

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