Tema come sempre caldo, si pensi poi in piena campagna elettorale: le pensioni. Le domande son due, quando andranno a scattare gli aumenti? E a quale importo?
Ecco cosa dovrebbe accadere a partire da ottobre, le somme spettanti fascia per fascia e i rispettivi beneficiati.
A divulgare la buona novella tra i tantissimi percettori di pensione è il Decreto Aiuti bis. Il provvedimento è stato confermato nella giornata di ieri in seguito all’accordo dei partiti sul Superbonus.
Il mese indicato è quello di ottobre, solo allora partirà la nuova valutazione delle somme, calcolata in prossimità del 2%. L’intento è quello di tutelare ove fattibile l’economia dei cittadini, provata e non poco dal rincaro dei prezzi energetici e dal recente galoppare inflazionistico.
Stando ai computi introduttivi dell’Istat recentemente comunicati, nel corso del mese di agosto l’indicatore nazionale dei costi al consumo per l’intera cittadinanza (Nic), al lordo dei tabacchi, ha censito una crescita dello 0,8% su scala mensile e dell‘8,4% su scala annuale (da +7,9% registrato invece a luglio).
Numeri che non si sfioravano dal mese di dicembre del 1985, allora l’aumento fu del +8,8%.
Occorre in ogni caso evidenziare come si abbia a che fare con un provvedimento temporaneo, nell’attesa di comprendere in chiusura di 2022 a quanto si arresterà il rincaro dei prezzi.
Tra un paio di mesi, a novembre, sarà poi certificato con anticipo anche il saldo inerente la discrepanza tra il tasso inflazionistico computato in via momentanea all’1,7 per cento per lo scorso anno e quello reale dell’1,9%.
Qualcosa si muove, anche se solo di qualche passo. Un conguaglio di arretrati, che nonostante tutto non vale a dire surplus, poiché già spettante al pensionato.
L’autentica rivalutazione andrà invece in scena a partire dal principio del nuovo anno.
In buona sostanza, per quanto riguarda la pensione minima di 524 euro il discorso nel complesso si aggira intorno a un surplus di 11 euro mensili. Per un versamento lordo da 1.000 euro il prodotto messo insieme equivarrà a 80, per una da 2.000 euro sarà pari a 160.
Per quel che concerne invece la fattispecie che si attesta intorno a quota 2.692 (il margine più altro entro il quale viene concessa la nuova valutazione anticipata), facendo due conti, l’aumento sarà intorno ai 210.
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