Pensioni: assegno ridotto del 20%, durissima stangata dall’Inps

INPS sgancia una stangata che riduce fortemente le pensioni: la categoria colpita dovrà fare i conti con perdite insanabili. 

C’entra il metodo del calcolo pensionistico, ma non solo. Sono diversi gli aspetti da tenere in considerazione su cui da fare chiarezza, perché la confusione è dietro l’angolo, pronta a sconvolgere i lavoratori presi in causa. Le pensioni subiscono una stangata dall’INPS senza precedenti, e la situazione va gestita tempestivamente. Conoscere la propria condizione economica e contributiva è il primo passo, poi segue quello di informarsi su chi sono i destinatari del crollo. Una riduzione del tutto inaspettata, ma c’è un modo per tutelarsi.

Cosa comporta la stangata dell'INPS sulle pensioni
Come risolvere i guai economici, mosse da non sottovalutare per ripristinare la propria condizione (@Canva)- Trading.it

Accettare una situazione non vantaggiosa a prescindere, è l’unico modo per avere un briciolo di serenità? A volte, accontentarsi serve, ma questo potrebbe proprio non essere il caso. Il Governo ci sta provando in tutti modi per gestire al meglio il tema delle pensioni, ma la stangata dell’INPS è un fulmine a ciel sereno. L’obiettivo è rafforzare il sistema contributivo, ma a che prezzo? Soprattutto ci si domanda se quest’ultimo possa essere in qualche modo raggiunto, senza gravare troppo sui contribuenti.

La decisione in corso potrebbe avere dei risvolti più che inediti, e portare a delle conseguenze inaspettate alle quali non tutti sanno proprio farvi fronte. Non si tratta di una riforma fiscale e previdenziale, perché non si hanno le risorse per fare ciò, ma è anche vero che il quadro si presenta più drammatico del previsto.

Le pensioni subiscono stangata dall’INPS: chi deve fare attenzione

La questione pensionistica è destinata a cambiare ancora una volta: forse di inaspettato c’è ben poco. Diciamo che di inattesa c’è sicuramente la modalità della modifica, non tanto la presenza di quest’ultima. Le repentine evoluzioni non sono frutto di benessere, ma di una chiara situazione di crisi che diviene sempre più problematica da gestire. Troppe poche risorse finanziarie per dare il giusto sostegno ad una riforma. Così, si dà priorità ad altri aspetti, come il taglio del cuneo fiscale, e si tampona con misure come quella in questione per fare andare in pensione i cittadini.

Chi subisce la stangata dell'INPS sulle pensioni
Come risolvere i guai economici, mosse da non sottovalutare per ripristinare la propria condizione (@Canva)- Trading.it

Entra in gioco la Quota 41, di cosa si tratta? Un sistema universale di calcolo contributivo che porrebbe una netta riduzione dell’importo finale da percepire, proprio a causa del metodo vigente. Permetterebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica e dai requisiti che si posseggono. Alla scadenza della Quota 103, Ape Sociale e Opzione donna, potrebbe essere proprio questa la nuova modalità di gestione a partire dal 2025.

Questo sistema però non è così estraneo, perché è già vigente per i lavoratori che fanno parte della categoria “precoci”, poiché entrati a far parte molto presto nel mondo del lavoro. Nonostante ciò, si sta discutendo ampiamente se estenderla anche ad altri, perché implicherebbe dei costi importanti. Non quelli che servono per una riforma, ma comunque di un certo peso. Infatti, per renderla realtà dovrebbe assolutamente esserci una riduzione che oscilla tra il 15% e il 20%. Il taglio serve per permetterla, altrimenti non ce ne sarebbero le risorse.

Rispetto la legge Fornero, permetterebbe di andare prima in pensione, favorendo il ricambio generazionale. Nello specifico, secondo le varie analisi, a diventare meno rigidi devono essere i requisiti per andare in pensione. Così, da garantire ai giovani di entrare con più facilità nel mondo del lavoro. Al tempo stesso però, con questi “anticipi”, è chiaro che il taglio alle pensioni è una condizione che potrebbe diventare una realtà a tutti gli effetti.

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