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Economia e Finanza

Pensioni, aggiornati i limiti per l’integrazione dell’assegno ordinario di invalidità

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L’Inps ha aggiornato i limiti reddituali per la persona singola e i coniugi. Rimanendo al di sotto di questa soglia si ha diritto all’assegno ordinario di invalidità. 

L’Inps ha recentemente aggiornato i limiti per l’integrazione dell’assegno ordinario di invalidità validi per il 2022. I nuovi valori di reddito personale e coniugale stabiliti sono quelli che consentono a chi riceve un assegno ordinario di invalidità derivante da un calcolo contributivo molto basso di godere dell’integrazione.

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Il soggetto che dispone di un reddito personale inferiore a 12.170,86 euro all’anno può ricevere l’integrazione al minimo se percepisce l’assegno ordinario di invalidità che non supera i 524,35 euro al mese. Se la persona è coniugata si calcolano i redditi della coppia, che insieme devono essere più bassi di 18.256,29 euro all’anno.

Quando si parla di assegno ordinario di invalidità spesso si fa confusione con l’assegno mensile di invalidità. Si tratta di due prestazioni diverse: quest’ultimo viene elargito a coloro che necessitano di prestazioni assistenziali, come gli invalidi civili parziali. E la differenza tra le due prestazioni previdenziali è molto rilevante perché l’assegno mensile di invalidità non contempla l’integrazione al trattamento minimo dell’Inps.

I requisiti per ricevere l’assegno ordinario di invalidità

L’assegno ordinario di invalidità (AOI) viene corrisposto ai lavoratori autonomi e dipendenti che a causa di un’infermità, mentale o fisica, hanno visto ridursi di oltre i 2/3 la loro capacità lavorativa. E’ quindi una prestazione che spetta a chi nell’arco di un periodo di tempo ha versato i contributi previdenziali e poi si è ritrovato con una forma invalidante.

Vediamo quali sono i requisiti per accedere all’AOI. Innanzitutto il lavoratore deve avere almeno 5 anni di contributi accreditati, 3 dei quali devono figurare nei 5 anni precedenti la data in cui è stata presentata la domanda per l’assegno ordinario di invalidità.

Come si effettua il calcolo?

Il calcolo di questa prestazione è simile a quella di una qualsiasi pensione per cui valgono le stesse regole. Se la pensione è maturata fino al 1995 il calcolo sull’anzianità è di tipo contributivo così come se si è lavorato fino al 2011 e nel 1995 si avevano 18 anni di contributi. Il conteggio è di tipo contributivo dal 1996 in avanti, così come dal 2012 se nel 1995 erano già presenti 18 anni di contributi versati. Per calcolare l’AOI non è previsto invece un limite anagrafico.

Tuttavia rispetto ad altri piani pensionistici per l’AOI sono in vigore altre regole. Ad esempio l’importo dell’integrazione prevede due limiti. La somma della pensione ricevuta, compresa l’integrazione, non può essere maggiore rispetto al trattamento minimo per il 2022, attualmente calcolato in 524,35 euro mensili. Il secondo prevede che la quota di integrazione non superi l’importo dell’assegno sociale che oggi è fissato in 468,11 euro al mese.

Fondamentale, per accedere all’integrazione, che il titolare non possieda redditi, nemmeno coniugali che sono assoggettabili all’IRPEF per una cifra superiore a 2 o a 3 volte l’importo dell’assegno sociale annuo. Tuttavia per le persone sposate esiste una sorta di agevolazione: si ha diritto all’integrazione anche se si è superato il proprio limite personale di reddito ma si rimane all’interno del limite reddituale coniugale.

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