Arrivano gli arretrati per queste pensioni e valgono più di quanto si creda: costa stabilisce la normativa.
Le pensioni, nel nostro paese, sono uno di quegli argomenti “polveriera” di cui non si finisce mai di parlare. Dalle cifre all’iter burocratico, dai requisiti alle tipologie, c’è così tanto sui cui essere informati che non c’è da sorprendersi se qualche tassello finisce per perdersi lungo la strada. Ecco perché, forse, molti non sanno che in questo caso si ha diritto agli arretrati, che potrebbero essere più cospicui di quanto si creda.
No, non parliamo solo della rivalutazione legata all’inflazione che, bene o male, è nota a tutti. C’è un caso specifico per il quale molti potrebbero aver diritto a vedersi corrispondere gli arretrati: di quale si tratta e come ottenerli? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza a riguardo.
Arretrati per queste pensioni: valgono più di quanto pensi
Parliamo oggi della pensione d’invalidità, destinata a coloro che sono affetti da gravi patologie. Come sappiamo, spetta agli invalidi civili totali al 100% e, al momento, corrisponde ad una somma di poco superiore ai 300 euro mensili. Pochi sono a conoscenza del fatto, però, che in alcuni casi è possibile ricevere anche i relativi arretrati. Come e quando?
Gli arretrati sulla pensione d’invalidità spettano laddove sussistano due condizioni: qualora l’INPS non provveda subito alla liquidazione della prestazione economica o grazie all’incremento al milione. Vediamo entrambi i casi nel dettaglio e comprendiamo per quale motivo danno diritto ad una maggiorazione.
Il beneficio di tale prestazione si considera “irretroattivo”, vale a dire dovuto dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Poiché i tempi di lavorazione di tali pratiche è, di solito, abbastanza lungo e complesso, ecco che gli arretrati saranno calcolati proprio da tale data. In parole semplici: una volta presentata la domanda, se questa sarà approvata, l’indennità, indipendentemente dai tempi burocratici, spetterà dal primo giorno del mese successivo alla richiesta stessa.
Ciò potrebbe cambiare laddove, invece, fosse stato impugnato il verbale sanitario con il quale l’INPS ha negato tale indennità. In questo caso, la decorrenza sarà stabilita dal Ctu. Per richiedere gli arretrati, dunque, occorre compilare e presentare un modello che prende il nome di AP70 tramite Spid o enti specializzati come Caf e Patronati.
Per quanto riguarda, invece, l’incremento al milione, è bene sapere che la Corte Costituzionale ha sancito che la maggiorazione spetta, in caso di invalidità, a partire dal 18esimo anno di età e non più dal 60esimo e fino al 67esimo. Purché si rispettino dei limiti reddituali sui quali, va specificato, non incide l’accompagnamento. Ricordiamo, inoltre, che per tale maggiorazione non è necessario presentare domanda: l’aumento è automatico. Laddove, però, questo non fosse riconosciuto, ci si può rivolgere ad un avvocato per segnalare il caso all’INPS e richiedere l’aumento.