Ancora un mese e una buona fetta di pensionati metterà le mani su un mini bonus da 96 euro. Un contributo che farà comodo.
È prevista per aprile prossimo l’introduzione di un mini bonus da 96 euro, che andrà a incrementare l’assegno pensionistico mensilmente. Come si evince dai dettagli emersi in rete, però, l’aumento non verrà accreditato automaticamente dall’INPS ma sarà necessario presentare una richiesta specifica, compilando in modo corretto la domanda. Meglio fare attenzione perché più di qualcuno rischia di essere escluso per non aver comunicato in tempo gli aggiornamenti all’Istituto di previdenza. La procedura, tra l’altro, è semplice.

Nella domanda da inoltrare all’INPS si dovranno inserire tutte le informazioni necessarie, compreso il numero di figli – se ce ne sono, ovviamente. È bene ricordare come un errore o una dimenticanza nella compilazione possa far perdere irrimediabilmente l’opportunità di accedere al beneficio. In ogni caso, si potrà compilare la propria istanza accedendo alla sezione dedicata del portale INPS con le credenziali SPID, CIE o CNS. Una volta conclusa l’operazione si invierà la richiesta di ricalcolo, in attesa di conferma sulla cifra spettante.
Mini bonus per i pensionati, 96 euro da aprile: come cambiano gli importi
Come abbiamo già accennato nei paragrafi precedenti, ad aprile 2025 molti pensionati italiani potranno accedere a un mini bonus di 96 euro. Si tratta sostanzialmente di un incremento dedicato ai pensionati che rientrano nel sistema contributivo post-1996, quindi coloro che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1995. Una maggiorazione legata al coefficiente di trasformazione del montante contributivo, che varia in base al numero di figli che si hanno. Vediamo nel dettaglio come cambia il coefficiente a seconda della variabile.

Senza figli, viene applicato un coefficiente del 5,608 per cento; con uno o due figli sale al 5,808 per cento mentre con più di due figli aumenta fino al 6,024 per cento. Cosa cambia? Che la pensione annua subisce un incremento non indifferente: l’assegno mensile è più alto, aumenta al massimo di 96 euro.
Per fare un esempio, una lavoratrice di 67 anni con un montante contributivo di 300mila euro, senza figli percepirebbe una pensione annua di 16.824 euro. Con uno o due figli l’importo sale a 17.424 euro e con più di due figli arriva a 18.072 euro. Un vantaggio da non sottovalutare, l’occasione è senza dubbio preziosa. Basterà compilare correttamente la domanda di pensione per l’INPS, specificando il numero di figli avuti.