Col decreto Aiuti Bis, arriva l’anticipo della rivalutazione delle pensioni: ecco di cosa si tratta, importi e cosa c’è da sapere in merito
Tema importante quello delle pensioni, al cui riguardo vi è l’aumento delle stesse in seguito all’approvazione del decreto Aiuti Bis: una misura tesa a contrastare la perdita del potere d’acquisto a seguito dell’inflazione. Ma ecco i dettagli in merito.
Una novità importante dunque quella in oggetto, con il nuovo importo circa le pensioni il quale avrà decorrenza sin da ottobre 2022.
A parlarne nell’approfondimento è Money.it, il quale spiega che il merito di tale scelta è del Presidente Draghi, circa il fatto di anticipare la rivalutazione. La quale si attendeva nel 2023. Così come anche il fatto di riconoscere. Sin da subito. La differenza rivelata per quanto concerne il tasso provvisorio accertato per quanto attiene il 2021. E quello definitivo.
Durante lo scorso mese di gennaio vi è stato l’adeguamento delle pensioni al tasso di inflazione. Rilevato da Istat. Pari a 1,7 per cento. In quel caso era una percentuale provvisoria. Dal momento che, in seguito, vi è stato l’accertamento di un tasso definitivo dell’1,9 per cento.
Da normativa, la differenza in questione. Dunque quella dello 0,2 per cento. Si doveva applicare sulle pensioni dal gennaio del 2023. E così col riconoscimenti degli arretrati circa gli ultimi dodici mesi. Ma la situazione ha portato a compiere interventi straordinari. E per tale ragione il Governo non ha saltato riconosciuto sino da subito questo differenza. Ma ha anche optato per l’anticipo che si aspettava nel 2023. Per ora ad esser applicato è stato un tasso provvisorio del due per cento.
Cos’è la rivalutazione della pensione: il funzionamento
Quando si parla di pensione sono vari gli argomenti ed i temi che possono destare attenzione e suscitare interesse. Ad esempio si pensi alla novità INPS in merito alle pensioni per dipendenti pubblici: nuova piattaforma, cosa cambia e di cosa si tratta. E ancora, a riprova della centralità del tema, la pensione ‘infiamma la campagna elettorale: le proposte del Cdx, Csx e M5S.
Tornando al tema in oggetto, a proposito della rivalutazione della pensione, si tratta di un meccanismo che per l’appunto, la rivaluta, considerando il costo della vita. Money.it spiega che il tasso che viene rilevato da Istat, si applica in via diretta circa l’importo del trattamento pensionistico percepito. Che è dunque aumentato al pari dell’andamento. Per quanto riguarda i prezzi.
Questo tuttavia vale soltanto – si legge – per quelle pensioni che risultano essere inferiori ad un tot. importo. E cioè 4volte il trattamento minimo. Rispetto all’anno corrente, 515,58€. Per quelle più alte, ad esser applicatosi è un tasso parziale. Di rivalutazione. In tal modo si evitano aumenti spropositati.
Dal 1°gennaio2022 vi è un sistema a 3fasce, in cui si prevede un aumento del cento per cento del tasso di rivalutazione per quegli assegni che non superino di 4volte il trattamento minimo. (2.062,00€). L’aumento è del novanta per cento del asso, tra le 4e5 volte. Quindi sino a 2.577,90€. E ancora, quando gli importi pensionistici superni le 5volte il trattamento minimo. Ovvero oltre i 2.5777,90€ all’incirca, l’aumento è pari al settantacinque per cento.
Pensioni e rivalutazione del 2,2 per cento: di quanto crescono e questione 2023
In via straordinaria quindi, mediante il Decreto Aiuti, ad esser prevista è una 2° rivalutazione annua, Che arriva dopo quella fatta a gennaio del corrente anno. Per un tasso del 2,2 per cento. E nel dettaglio, si legge, vi sarà il due per cento. A titolo di anticipo. Per quanto concerne la rivalutazione attesa nel 2023. Per cui viene previsto un tasso che si aggira sull’8 per cento. E uno 0,2 per cento, a titolo di conguaglio di quella fatta nel 2022. Considerata la differenza che vi è tra il tasso provvisorio applicato, dunque l’1,7 per cento. E il tasso definitivo accertato, l‘1,9 per cento.
Ma ciò cosa comporta nello specifico, ovvero di quanto crescono le pensioni? Occorre considerare gli scaglioni di reddito e applicare la percentuale. Circa la rivalutazione che viene prevista. Tenendo a mento che soltanto per le pensioni al di sotto dei 2mila€ all’incirca, ad esser applicato è un tasso al cento per cento.
Stando a quanto si legge su Money.it, l’anticipo della rivalutazione dovrebbe avvenire a partire da ottobre 2022. Ma in misura soltanto parziale.
Con le pensioni pagate a gennaio 2023, avrebbe luogo una nuova rivalutazione, si legge. In base al tasso accertato, per quanto concerne i dodici mesi precedenti. Da ciò vi sarebbe la sottrazione della parte di rivalutazione. Quella già riconosciuta dal Decreto Aiuti.
In tal senso viene fatto un esempio, andando ad ipotizzare che Istati possa rilevare un aumento dei prezzi dell’otto per cento. In questo caso, si dovrebbe andare a sottrarre il due per cento già applicato, e quindi sarebbe poi del sei per cento.