Pensioni: adesso bastano 25 anni di contributi, i Caf spiegano come approfittarne

Pensioni con 25 anni di contributi, non si scherza… è una notizia inaspettata! Ecco come conseguire l’obiettivo, consigli e mosse da fare.

Pensioni vantaggiose in arrivo per chi sa aspettare, anche se non… troppo! A quanto pare 25 anni di contributi appaiono sufficienti, ma prima di saltare di gioia e dire addio ai colleghi di lavoro, bisogna analizzare il caso concreto. Ad oggi riuscire a stabilizzarsi lavorativamente parlando sembra un sogno, stessa cosa per la gestione degli anni di onorata carriera. Il tema infatti è sempre più discusso poiché contraddistinto da non poche criticità, ma gli ultimi aggiornamenti sembrano far tirare un sospiro di sollievo.

Pensione con 25 anni di contributi cosa cambia
Guida agli aggiornamenti: non è tutto oro ciò che luccica! Attenzione agli scivoloni della legge (@Canva)- Trading.it

Il costo della vita sta aumentando e pare proprio non voler ridurre. Non è colpa dei contribuenti, perché venir tassati e dover far fronte alle spese del quotidiano, è una condizione comune e sempre esistita, che piaccia o no. Il problema verte attorno al fatto che i prezzi sono tutti lievitati a causa dell’inflazione, e i salari rimangono pressoché bloccati. Da anni a questa parte, il Governo vara la misura del bonus, oppure cerca di alleviare la condizione dei lavoratori maturi e prossimi alla pensione con una somma una tantum.

In questo caso, fatto il quadro generale delle questione, è possibile far fronte e riconoscere che le pensioni vivono una problematica non di poco conto. Si tratta del fatto che sembra che tardino ad arrivare. In parole povere, sembra di “non andare mai in pensione!” Ma ecco che subentra questa novità. I 25 anni di contributi maturati divengono quell’ancora di salvezza individuata dagli stessi Caf, i quali spiegano come sfruttare questa mossa salvifica. Ma se si tratta di meno contributi, anche gli anni di lavoro sono destinati a diminuire?

Pensioni con 25 anni di contributi: beneficio o problemi in vista?

La questione appare ancora più complicata, perché molti potrebbero pensare che meno anni di contributi, sono portatori di un minor quantitativo negli anni di fatica. Il punto è che le modifiche proposte dal CNEL sono molto importanti, perché destinate a stravolgere quasi del tutto il sistema pensionistico. Restano però delle vie salvifiche da percorrere laddove la situazione sembra complicarsi. Brutte notizie o novità piacevoli? Ecco la spiegazione, soprattutto è possibile comprendere come far fronte alle questione. Perché non solo ci sono cambiamenti di età anagrafica alla pensione, ma un cambiamento del calcolo dell’assegno pensionistico.

Pensione con 25 anni di contributi come ottenerla
Guida agli aggiornamenti: non è tutto oro ciò che luccica! Attenzione agli scivoloni della legge (@Canva)- Trading.it

Il CNEL, sigla del Comitato Nazionale dell’Economia e del Lavoro si pronuncia con le nuove proposte, le quali vertono all’assunzione dell’obiettivo pensionistico con soli 25 anni di contributi. Di contro, si andrebbe in pensione tra i 64 e 72 anni, ma per ottenere quella di vecchiaia, si è destinati a lavorare altri 5 anni i più. Ecco la disfatta di modifiche alle quali bisogna fare grande attenzione, perché un ridotto numero di contributi, non equivale allo stesso per gli anni di onorato servizio. Quindi, ancora una volta si conferma quel quadro economico sociale che non piace per niente ai cittadini.

Si tarda ad entrare nel mondo del lavoro, e chi ci sta dentro non riesce più ad uscirne. Sembra quasi un labirinto che avvelena i contribuenti, ma questa è la dura realtà. Restano comunque delle scappatoie come l’Opzione Donna 2024 e la Quota 103, con l’obiettivo di rendere più flessibile la possibilità di accedervi. Ma perché tutto questo?

L’Italia dovrà fronteggiare un duro periodo dal punto di vista economico. Quindi, bisogna trarre le risorse che servono per sostenere il debito pubblico. Nel Governo c’è chi, soprattutto la Lega, spinge per estendere a tutti i lavoratori la Quota 41, essa però andrebbe a mettere ancora più in crisi le finanze statali data l’eliminazione del requisito dell’età anagrafica con la sola presa in considerazione dei contributi.

Il range temporale considera 15 età diverse dei contribuenti, partendo dal 1996 e considerando anche i lavoratori che a partire dal 2012 entro il 1995 avevano già 15 anni di contributi. Entrano in gioco i coefficienti di trasformazione che includono età che vanno dai 57 ai 61 anni. L’abbassamento temporale proposto dal CNEL con i suoi 9 anni e le età sopra menzionate, modificano i suddetti parametri. Ciò cambia i requisiti d’accesso ad essa, ma non l’età.

Pensioni con 25 anni di contributi: cosa cambia con la proposta del CNEL

La proposta de CNEL stravolge l’intero sistema pensionistico. Un progetto che non piace per niente alla Lega. Significa che cambiano i requisiti d’accesso, ma per quanto riguarda l’età parrebbe restare quella dei 67 anni. Anche questo dato è però da vedere, perché gli elementi inerenti le aspettative di vita sono destinati a subire le modifiche del tempo e degli eventi. Indimenticabili gli effetti della Pandemia di Covid-19 e anche le crisi attuali a livello internazionale.

Pensione con 25 anni di contributi per chi
Guida agli aggiornamenti: non è tutto oro ciò che luccica! Attenzione agli scivoloni della legge (@Canva)- Trading.it

Quindi, ad oggi quel che è certo è che sono richiesti 20 anni di lavoro. Se entrasse in vigore la suddetta proposta finora analizzata, ci saranno altri 5 anni da lavoro da sostenere! Lo stesso assegno sociale si modifica, dal parametro 1, andrebbe all’1,5. Senza ombra di dubbio si tratta di una “proposta” da porre al vaglio e da analizzare, non è vincolante. Infatti, quel che è evidente che tutto è sottoposto a riforma, meno che le pensioni che paiono piacere proprio così al sistema.

In conclusione, è bene sapere che il Governo deve prendere provvedimenti per i pensionamenti anticipati. I beneficiari si pensionano a 61 anni d’età con importi di 2.035 euro lordi. Si tratta di un peso che lo Stato, finanziariamente parlando, non può più sostenere, e che presto, sentite le varie voci, si giungerà ad una modifica importante.

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