Pensioni, nel mese di marzo giungeranno una serie di aumenti, scopriamo meglio come funzionano.
Gli ultimi sei anni hanno visto una crisi economica che per certi versi ancora si protrae e che ha visto rincari e inflazione prendersi la scena, in maniera piuttosto preponderante.
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In questo contesto, imprese, famiglie ecc., stanno affrontando diverse difficoltà, per ciò che concerne l’aspetto economico. Non è facile “arrivare a fine mese“, e questo anche per i pensionati. D’altronde, le spese ci sono e devono essere affrontate, e ciò comporta, spesso, che si facciano delle rinunce.
I pensionati, in particolare, tendono a risparmiare, in modo da essere più tranquilli per il futuro. Essi, in linea generale, tendono a valutare a cosa potrebbe trovarsi da lì a poco tempo, anche se non sempre è così.
Possono intervenire fattori esterni che portano il pensionato, a volte, persino a indebitarsi, per aiutare figli, nipoti e così via. In questo contesto, un aumento della pensione può aiutare ad affrontare l’inflazione.
Pensioni, a marzo gli aumenti: cosa bisogna aspettarsi
Come sappiamo, quest’anno, a partire dal 1° gennaio scorso, le pensioni minime hanno visto un incremento pari al 2,2%.
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Attualmente, da 603,40 euro, si è passati a 616,67 euro, al mese. Si tratta, volendo andare più nel dettaglio, di un recupero dell’inflazione. Le pensioni che corrispondono a 4 volte il trattamento minimo, cioè che raggiungono anche i 2.394,44 euro lordi mensili, potranno recuperare completamente l’inflazioni, con un aumento dello 0,8%.
Le pensioni che superano 4 volte il trattamento minimo, vedranno un recupero dell’inflazione che si suddivide così: 90% per ciò che concerne pensioni fino a 5 volte il trattamento minimo, ossia 2.933,06 euro lordi mensili e il 75% per quelle che superano questo limite.
Ma non è tutto, perché oltre alla questioni aumenti, c’è anche un’altra info importante da segnare sul taccuino e che potrebbe suscitare un po’ di invidia tra i vari percettori di pensione.
Da quanto si apprende, per quanto riguarda le pensioni che saranno pagate nel marzo 2025, i pensionati che ritireranno la somma alle Poste, potranno già percepirla il 1° marzo 2025. Coloro che invece hanno chiesto di farsi accreditare la pensione in banca, potranno ritirare i soldi il prossimo 3 marzo 2025.
Dunque, il cedolino di marzo sarà più cospicuo, perché non comprenderà solo gli aumenti, ma anche gli arretrati, e tutto sarà fatto come stabilito dalla Manovra di Bilancio 2025.