Quali sono le possibilità e le alternative in caso di pensione senza contributi? Le prestazioni assistenziali e gli aspetti da approfondire: i dettagli
Tema pensione senza contributi, con l’accesso al pensionamento che si lega a specifici requisiti da raggiungere e soddisfare, ma quali sono le possibili alternative, le altre possibilità e misure che, nel rispetto di requisiti e condizioni, potrebbero essere prese in considerazione? Occhio alle prestazioni assistenziali.
Andare in pensione in Italia richiede il soddisfacimento di taluni requisiti specifici, dal punto di vista dell’età e anche rispetto a chi non avesse una carriera idonea che si lega ai requisiti di una determinata misura. In generale, in assenza di tali requisiti e condizioni, non può esservi accesso – spiega Proiezionidiborsa.it nel proprio approfondimento, a forme di pensionamento.
In tali casi, l’eventuale soggetto interessato può spostare la propria attenzione verso quelle misure assistenziali rese disponibili da parte di INPS, e nel dettaglio, mettendo da parte quelle che riguardano i soggetti con disabilità, ad esser previste dal sistema sono due misure, e nello specifico l’assegno sociale e il reddito – pensione di cittadinanza.
Prima di focalizzarsi su tali misure però, può essere utile approfondire alcuni aspetti che magari non tutti conoscono inerenti la questione pensione e contributi, come nel caso ad esempio delle soglie e dei requisiti inerenti la pensione anticipata contributiva, oppure ancora, ad esempio:
Tema dunque importante quello che riguarda l’assenza di requisiti al fine dell’accesso alla pensione vera e propria, e come spiega Proiezionidiborsa.it, coloro che si ritrovassero in una situazione come questa potrebbero porre la propria attenzione nei confronti dell’assegno sociale.
Così come chi va in pensione al raggiungimento dei sessantasette anni, coloro che raggiungono questa età ed in assenza di contributi sufficienti, possono percepire proprio tale misura. La quale però si lega ad un requisito di reddito, e dal momento che si tratta di una misura assistenziale, riguarda coloro che hanno e vivono problematiche di reddito.
L’importo si determina in base al reddito personale oppure coniugale di chi ne fa richiesta, un reddito che va a determinare anche l’assegnazione, oppure no, della misura. Si tratta dunque della 1°prestazione in risposta al quesito inerente e che si lega alla questione pensione senza contributi. In merito ai limiti reddituali oltre cui non andare ai fini dell’ottenimento dell’assegno, questi sono di €6.085,43 (singolo), e €12.170,86 (coniugati).
Qui, per sapere cosa succede in tema di assegno sociale, una volta compiuti 70anni.
Restando in tema di prestazioni assistenziali, il discorso si posta sul RdC, con le proprie peculiarità e differenze rispetto all’assegno sociale, a cominciare dalla questione importi, i quali sono commisurati alla composizione dei nuclei familiari. Oltre a ciò, se rispetto all’assegno unico occorre guardare il reddito personale/coniugale, rispetto al RdC si va a guarda l’ISEE dell’intero nucleo della famiglia, tra cui anche i patrimoni.
Tornando invece al punto, occorre il possesso di un ISEE valido minore di 9.360€, ed un patrimonio immobiliare, al netto della casa di abitazione, sino a 30mila€. Quello mobiliare sino a 6mila€, con aumento di 2mila€ per ciascun componente del nucleo dopo il 1°, ma soltanto sino a 10mila€. In merito ai figli a carico, la soglia di 10mila€ si può incrementare di 1000€ ciascun figlio dopo il 2°.
Questi, alcuni dettagli in merito, ma è bene ed è opportuno che ci si informi e si approfondiscano temi ed elementi per saperne di più e per chiarire eventuali dubbi, anche attraverso confronti con soggetti competenti in materia ed esperti.
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