La legge tutela i figli minorenni o maggiorenni che non siano autosufficienti che siano rimasti orfani con la pensione di reversibilità.
I figli che non sono economicamente autosufficienti e sono orfani di un genitore sono tutelati dalla legge anche nei casi in cui un genitore commette un crimine verso l’altro genitore. La tutela si estende anche nel caso in cui i figli siano riconosciuti da un’unione precedente.
La normativa prevede che la pensione di reversibilità o la pensione indiretta, oppure, l’indennità una tantum, per il tempo che intercorre dalla richiesta di invio a giudizio, sia riconosciuta ai figli. Inoltre, non è prevista restituzione del periodo di sospensione della pensione di reversibilità al genitore.
Pensione di reversibilità: spetta solo ai figli se il genitore sbaglia
La normativa chiarisce che la comunicazione di invio a giudizio deve essere immediatamente comunicata all’INPS, che dovrà procedere con la sospensione dell’erogazione. L’INPS procederà ad erogare ai figli la titolarità della pensione. La condizione è che i figli (minorenni o maggiorenni) siano nella condizione di non autosufficienza economica.
La legge n. 4 dell’11 gennaio 2018, in vigore dal 16 febbraio 2018 modifica sia il codice civile che quello penale. In effetti, introduce nuove misure che considerano legami affettivi in cui non sia presente una convivenza stabile. Ad esempio:
a) il coniuge anche se legalmente separato o divorziato, purché non risposato e percepisca al momento del decesso un assegno divorzile; Pensione di reversibilità: con il matrimonio l’assegno si perde? La risposta inaspettata
b) le parti dell’unione civile, anche se cessato, oppure, quando una persona è stata legata da una convivenza stabile e affettiva;
Da precisare che la legge prevede sempre la convivenza stabile.
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La prestazione economica è sospesa in questi casi
Le cause di procedura penale che fanno perdere il diritto alla pensione di reversibilità sono previste dal codice della procedura penale all’articolo 316 al comma 1. Riguardano il delitto o omicidio commesso contro il coniuge. In questo caso il pubblico ministero, promuove il sequestro conservativo dei beni, per tutelare i figli della vittima. Il sequestro si rende necessario per garantire un risarcimento dei danni subiti di figli delle vittime.
Al coniuge è sospeso il diritto a percepire la pensione di reversibilità, l’indennità una tantum e la pensione indiretta. La pensione è sospesa anche ai coniugi separati o divorziati. La sospensione è operata dalla richiesta del rinvio a giudizio e fine alla sentenza conclusiva del processo. Nel caso di sentenza di proscioglimento, al coniuge sono dovuti gli arretrati dal giorno in cui ha maturato il diritto alla prestazione economica.