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Pensione, andarci o rimandare: come funziona e chi decide molti lo ignorano

Uscire dal mondo del lavoro e andare in pensione o rimandare: il dubbio di chi ha maturato i requisiti, ma chi decide, quali i dettagli

Può accadere che chi ha maturato i requisiti circa il pensionamento, oppure qualora manchi poco tra età richiesta e contributi INPS versati, si trovi in una situazione di dubbio tra l’andare in pensione oppure rimandare la propria uscita. Cosa scegliere in tal senso e chi decide? I dettagli al riguardo.

fonte foto: Adobestock

A parlarne nel proprio approfondimento è Investireoggi.it che spiega che in Italia, talvolta, qualora siano stati i raggiunti i requisiti inerenti il pensionamento, le scelte possono essere obbligate e legate al lavoro svolto tra settore privato e pubblico impiego.

E, nel dettaglio viene spiegato che va tenuto presente un aspetto, e cioè che i requisiti raggiunti saranno sempre mantenuti e saranno sempre esercitabili dal lavoratore in virtù della cristallizzazione.

Mediante il sistema delle quote, usufruire della pensione anticipata con la cristallizzazione dei requisiti vuol dire che, nel rispetto di condizioni e requisiti raggiunti, da un lato è stato maturato il possibile esercizio della funzione circa l’uscita anticipata dal lavoro, e dall’altro avere tempo per poterci riflettere, ad esempio decidendo se sia meglio o meno attendere la maturazione dei requisiti circa l’accesso alla pensione di vecchiaia.

Andare in pensione, settore pubblico e privato: chi decide, dettagli

Il tema e i diversi argomenti che hanno a che fare con la pensione destano sempre spunti e curiosità, si pensi alla data del 1° maggio da cerchiare sul calendario per la pensione anticipata. O ancora, a quanti vivono con meno di 1000€, i numeri che molti non sanno.

Rispetto al tema in oggetto approfondito da Investireoggi.it, tra uscire dal mondo del lavoro o rimandarne il ritiro, nel pubblico impiego, una volta maturai i requisiti per il pensionamento, si legge che scatta l’obbligo di cessazione del servizio.

Qualora siano sopraggiunti i sessantasette anni di età e avendo maturato tutti i requisiti circa l’accesso, ad esempio. Solo nel caso in cui vi sia assenza dei requisiti, il lavoratore potrà fare richiesta, alla pubblica amministrazione di appartenenza, del trattenimento in servizio.

Per quel che concerne il settore privato, anche in questo caso, viene spiegato, le scelte non sempre sono in capo al lavoratore, poiché quando raggiunti i requisiti inerenti il pensionamento circa l’accesso alla prestazione di vecchiaia ordinaria, il datore di lavoro può decidere di licenziarlo per sopraggiunti limiti di età. Nel caso in cui nessuna delle due parti recedesse, si legge ancora, il rapporto lavorativo potrebbe anche proseguire.

Ad ogni modo, è bene ed opportuno approfondire il tema anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore, così da chiarire ogni dubbio e informarsi circa condizioni, requisiti e tutti gli aspetti importanti al riguardo.

Dario Quattro

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