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Economia e Finanza

Pensione e rendita mensile: ecco come le casalinghe possono pensare al futuro

La normativa vigente tutela le casalinghe attraverso la pensione e la possibilità di ottenere una rendita mensile in alcuni casi. 

Pensione e rendita mensile: ecco come le casalinghe possono pensare al futuro

La pensione per le casalinghe si può percepire con solo cinque anni di contributi, ma coloro che svolgono lavori in casa e si occupano della famiglia sono le persone più soggetti ad infortuni. Ed in quest’ottica che l’INAIL riconosce l’infortunio in ambito domestico. Ma cerchiamo di capire cosa effettivamente spetta a coloro che si occupano della famiglia e della cura della casa.

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Il nostro sistema previdenziale prevede la pensione anche per le persone (donne e uomini) che si occupano della famiglia e della casa. Ciò è possibile attraverso un Fondo INPS in vigore dal 1997. Si tratta di iscriversi al fondo ed effettuare dei pagamenti volontari con un minimo di 26 euro al mese, circa 310 euro al mese. Questo negli anni permette di ottenere un minimo di pensione, molto dipende del valore dei contributi versati. Il limite minimo è di cinque anni di contributi, ma come ogni cosa prima si inizia meglio è.

Quindi, chi per tempo incomincia mensilmente a versare i contributi iscrivendosi al fondo, all’età di 57 anni con minimo cinque anni di contributi, potrà accedere alla pensione.

Questa misura permette di accedere alla pensione circa dieci anni prima. Ma nel caso in cui i contributi non siano sufficienti è possibile accedere all’età di 65 anni con un assegno che deve essere di circa il 20% superiore all’assegno sociale. Ricordiamo inoltre, che è sempre possibile accedere all’assegno sociale a 67 anni che nel 2021 è pari a 460,28 euro al mese.

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Infortunio in ambito domestico

Per coloro che svolgono esclusivamente lavoro domestico, gratuitamente e senza vincolo contrattuale, che si dedicano alla cura della famiglia e della casa, l’INAIL eroga una prestazione, ma solo a determinate condizioni. Infatti, la persona che si è dedicata al lavoro domestico deve aver riportato un’inabilità permanente. Nello specifico può ricevere una rendita diretta se dall’infortunio in ambito domestico sia derivato un’inabilità permanente con una percentuale del 16%. Oppure, una prestazione una tantum di 300 euro se l’inabilità permanente è compresa tra il 6 e il 15%. INAIL, assegno di 518 euro al mese con arretrati da gennaio 2021: in pochi lo sanno

Inoltre, i titolari della rendita INAIL hanno diritto ad un assegno per assistenza personale e continuativa. Infine, in caso di morte dell’assicurato spetta una rendita ai superstiti “una tantum”.

Queste prestazioni sono esentasse e hanno diritto coloro che hanno:

a) età anagrafica tra i 18 e i 67 anni;

b) svolgono in modo esclusivo assistenza domestica e familiare, senza nessun vincolo di subordinazione;

c) non svolgono altre attività che richiedono l’obbligo di iscrizione ad un ente o cassa previdenziale;

d) essere in regola con il pagamento del premio oppure, aver presentato l’autocertificazione di esonero se presenti i requisiti limiti di reddito personale e familiare richiesti;

e) riconoscimento di un’inabilità permanente uguale o superiore al 6% oppure al 16%, da un infortunio in ambito domestico e valutato secondo le tabelle del D.p.r. 1124/1965. In questo caso, come riporta il sito dell’INAIL, la rendita diretta o superstite è calcolata attraverso la “retribuzione minima convenzionale stabilita per le rendite del settore industria ed è rivalutato quando la retribuzione media giornaliera del settore industria raggiunge un incremento non inferiore al 10%“.

f) per gli infortuni in ambito domestico per il fattore temporale del primo gennaio 2007 e fino al 31  dicembre 2018, il risarcimento è riconosciuto solo con una percentuale invalidante uguale o superiore al 27%.

Nel caso di incidente domestico mortale, oltre alla rendita ai superstiti è riconosciuto anche l’assegno funerario una tantum.

Come presentare domanda?

Nel caso di infortunio domestico, bisogna presentare domanda tramite lo sportello INAIL di competenza o tramite posta ordinaria o tramite PEC. Inoltre, l’interessato può farsi assistere da un patronato che provvederà a compilare per suo conto la domanda ed inviarla online all’INAIL.

La rendita è erogata attraverso accredito bancario, in base alle coordinare bancarie (IBAN) indicate all’atto della domanda, oppure con accredito su libretto di deposito o su carta prepagata con IBAN. Infine, è possibile per importi che non superano mille euro, riscuotere con vaglia postale non trasferibile intestato all’interessato. Infine, è possibile anche il pagamento in contanti attraverso la localizzazione presso sportello postale o bancario.

Angelina Tortora

Giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti Campania, mi occupo di tematiche fiscali e previdenziali. Da sempre vicino al lettore, rispondo ai loro quesiti sulle varie problematiche.

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