Sono luminose le 4 vie della pensione anticipata, ma le si conosce davvero tutte? Garanzie e vantaggi per chi le ottiene.
Regolamenti e provvedimenti tutti da scoprire, specie quando si tratta della pensione. Ci sono 4 luminose vie per accedervi, ma per perseguirle bisogna rispettare certe condizioni e possedere determinati requisiti. Si fa un elenco con tanto di analisi di situazione per situazione, in modo da avere un quadro completo della normativa vigente. Cosa rende il sistema un punto di appiglio per i cittadini? Avere la possibilità di scelta, ma senza le giuste informazioni non si può andare lontano.
La pensione è una cosa seria, ma per ottenerla bisogna sudare anni e anni di duro lavoro! Così, si diceva un tempo, ad oggi questa considerazione non è nemmeno immaginata. Perché per ottenere il trattamento sembrerebbe proprio dover fare i salti mortali. Altro che vantaggi e benefici, tutto si complica nell’orizzonte pensionistico che merita un’adeguata riforma. Quest’ultima però tarda ad arrivare, nonostante sia evidente che è arrivato il momento di consolidarla. Ma perché si parla di 4 vie per la pensione?
Ci sono delle modalità di accesso al sistema previdenziale che molti non conoscono, o peggio credono di non potervici rientrare semplicemente perché non sono a conoscere dei dettagli più rilevanti. Si tratta di capire cosa fa al caso proprio, e cosa no. Per questo l’informazione è l’arma primaria per avere con sé la strategia vincente che merita ogni lavoratore che si appresta a dire addio al mondo del lavoro per entrare in una fase più matura dell’esistenza.
Pensione anticipata con 4 vie: benefici inediti inorgogliscono il portafoglio!
Ci sono 4 vie alla pensione che nessuno conosce, e di cui è arrivato il momento di parlare. Non si tratta di fare “furberie” che potrebbero essere perseguite dalla legge. Ma si seguire i vari canali che il sistema offre, e che meritano la giusta attenzione. Non si parla di pensione ordinaria o di vecchiaia, né tantomeno di quella nota come Ape Sociale. Si tratta di misure “cessate” ma che nonostante ciò, se se ne posseggono i requisiti possono essere consolidate. Quindi, penna e taccuino alla mano, si va alla scoperta di benefici inediti.
La prima modalità rientra nel sistema pocanzi accennato, ed è proprio di chi entro il 2022 aveva maturato 38 anni di contributi, ed ha nel frattempo continuato a lavorare fino al 2024. Questo è valido per chi è nato nel 1958, poiché per questi lavoratori si apre la via della pensione con 40 anni di contributi versati, e avere un trattamento simile alle pensioni di vecchiaia. Assume il nome di Quota 102, nonostante la misura abbia tirato le cuoia nel 2022.
Segue la seconda strada, quella della cristallizzazione della Quota 100 e che si rivela essere simile a quanto appena esplicato. Appunto, si tratterebbe di avere 38 anni di contributi, anche se nelle ultime 3 annualità non si ha lavorato, e si ha 62 anni d’età. È una misura che ha chiuso i battenti nel triennio 2019-2021. Quindi, i nati nel 1959 possono andare anche adesso in pensione con la Quota 100, perché nel 2024 hanno raggiunto i 65 anni d’età, ed entro il 31 dicembre 2021 avevano già 38 anni di contributi versati.
Per le donne c’è L’Opzione donna che permette di uscire dal mondo del lavoro a 61 anni a tutte quelle che entro il 2021 avevano già versato 35 anni di contributi. Non serve aver continuato a lavorare fino al 2024, ma basta soddisfare queste condizioni, né aver fatto parte della categoria di invalidi, caregivers, essere vittime del fallimento dell’azienda o licenziate. Infine, c’è la possibilità per chi ha svolto lavori usuranti di andare in pensione con la Quota 41 che prevede 41 anni di contributi a 66 anni e 7 mesi d’età, anticipando quindi di 5.