La pensione che vogliamo: spunta anche la proposta della Lega e dell’INPS con un anticipo a 63 anni, ecco di cosa si tratta.
Nella nuova riforma pensione che prevede una serie di incontri tra Governo e Sindacati, che al momento slitta di un anno visti i tempi stretti e la mancanza di fondi. Tra le tante proposte presentate, si fa avanti anche quella del presidente dell’INPS, Pasquale Tridico. Sulla stessa linea anche la proposta del dimissionario sottosegretario della Lega, Durigon, che ancora conserva il titolo di consigliere di Matteo Salvini. Analizziamo cosa prevedono le proposte sulla riforma pensione del 2023.
Durigon, consigliere di Salvini, in merito alla riforma pensioni, ho proposto di istituire un Fondo per determinate categorie di pensionati e lavoratori. Il Fondo deve essere finalizzato a tutelare i pensionati che anticipano la pensione e i lavoratori in cassa integrazione o a rischio licenziamento per crisi aziendali e per tutte le aziende che dovranno effettuare la transizione al digitale e il verde. Sempre con la possibilità di anticipare la pensione all’età di 62 anni con 38 anni di contributi. Questa proposta ha trovato posto parzialmente nella Legge di Bilancio 2022.
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Anche il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, presenta al Governo la sua proposta sulla riforma pensione. Si tratta di una pensione anticipata a 62 o 63 anni con un requisito contributivo minimo di 20 anni. Il calcolo dell’assegno è parziale e riguarda solo la parte di contributi maturati per la pensione con il sistema contributivo. Poi, questa misura, sposta l’erogazione della parte retributiva a partire dall’età pensionabile necessaria per accedere alla pensione di vecchiaia (67 anni).
Ricordiamo che sono state presentate altre proposte, tra cui si evidenzia la proposta della Corte dei Conti per limitare la spesa previdenziale eccessiva e preoccupante. Si tratta della pensione con 64 anni di età per tutti con almeno 20 anni di contributi, con un trattamento previdenziale di importo di circa 2,8 volte l’attuale assegno sociale di 460 euro al mese. Questa proposta vede favorevole l’ex ministro del Lavoro appartenente al Movimento 5 Stelle. Proposta della Corte dei conti: favorevole il M5S
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