Damiano fa presente che mancano due integrazioni importanti nella Legge di Bilancio in materia di pensione: tutela per giovani e precoci.
In tema di pensioni l’Ex Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, evidenzia l’importanza dell’estensione delle agevolazioni anche ai precoci. Nell’incontro tenuto tra il Governo e i Sindacati sul tema pensioni, è risultato per molti aspetti positivo. L’incontro si è diviso su due aspetti importanti e sulla possibilità di costruire la nuova riforma pensioni che andrà in vigore nell’anno 2023. Sul tavolo tecnico tutte le proposte dei vari partiti, dei sindacati, con uno sguardo attento ai rapporti dell’osservatorio INPS e OCSE.
L’ex Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, nel discorso rilasciato dopo l’incontro tra Governo e Sindacati, ha evidenziato due punti di discussione sulla Legge di Bilancio e la nuova riforma strutturale del sistema previdenziale con un calendario di incontri.
Damiano, denota che è mancante nella Legge di Bilancio 2022, l’estensione dell’elenco dei lavori gravosi anche per i lavoratori precoci. Sono considerati “precoci” i lavoratori che hanno maturato almeno 52 settimane di lavoro prima del compimento del diciannovesimo anno di età. L’allargamento è previsto per i lavoratori precoci nel primo elenco che comprende 67 categorie di lavori, ma non c’è traccia dell’estensione del nuovo elenco previsto per l’APE sociale, anche per i lavoratori precoci del nuovo elenco. Pensione anticipata per lavori gravosi: la nuova lista a che punto è?
Inoltre, Damiano, fa notare come sia grave il rifiuto della proposta da parte della Commissione, di abbassare il requisito contributivo per i lavoratori edili, dagli attuali 36 a 30 anni. Anzianità contributiva richiesta per accedere all’APE Sociale per i lavoratori gravosi.
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Damiano, sottolinea, anche un’altra mancanza nella Legge di Bilancio, e riguarda i giovani. Secondo l’attuale sistema previdenziale (legge Monti-Fornero) coloro che rientrano nella pensione anticipata contributiva a 64 anni di età con un minimo di 20 anni di contributi. La condizione è quella di percepire un assegno pensionistico pari a 1.400 euro lordi al mese. Tale importo equivale a 2,8 volte l’assegno sociale di circa 500 euro.
Questo traguardo per coloro che hanno una carriera discontinua con stipendi sottopagati. Secondo Damiano, bisogna eliminare la barriera dell’importo dell’assegno pensionistica, chi rientra nel contributivo puro deve poter accedere alla pensione senza nessun vincolo e con integrazione al minimo.
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