La pensione è il traguardo per eccellenza, il momento in cui ci si gode i frutti del tanto lavoro. Liquidazione, accredito ogni mese.
Al giorno d’oggi sapere di poter andare in pensione è un discorso che appartiene davvero a pochissime persone rispetto all’intera popolazione nazionale. La precarietà del mondo del lavoro, le mille difficoltà del mantenerlo un lavoro, portano al risultato che alla fine, tra venti o trent’anni ad andare in pensione, cosi come abbiamo visto fare ai nostri padri, ai nostri nonni, sarà per la generazione degli attuali quarantenni qualcosa di praticamente impossibile, e non sono soltanto i numeri a dirlo.
Diversi gli strumenti attraverso i quali si determina l’andata o meno in pensione di un lavoratore nel nostro attuale sistema pensionistico. Il calcolo dell’età pensionabile è il primo passo per comprendere pienamente l’intero sistema. I requisiti fondamentali, imprescindibili per poter accedere alla pensione sono al momento due: anzianità anagrafica, cioè l’età di una persona e anzianità contributiva, e cioè da quanto tempo questa persona versa dei contributi presso le varie casse previdenziali.
Nell’ultimo periodo abbiamo visto ad esempio salire alla ribalta l’opzione Quota 100 poi ammainata dallo stesso Governo. Stando quindi a quelli che sono i requisiti in atto fino al prossimo 31 dicembre possiamo affermare che per andare in pensione occorrono 67 anni di età ed aver maturato almeno 20 anni di contributi.
Richieste all’Inps e pensione anticipata: tutti i dettagli
Se parliamo di pensione anticipata prendiamo in esame la possibilità di arrivare alla cessazione del rapporto lavorativo e quindi l’accesso al pensionamento senza aver raggiunto quella che al momento è considerata l’età pensionabile. Per quel che riguarda gli uomini parliamo di 42 anni e 10 mesi, per le donne invece 41 anni e 10 mesi. In questo caso si terrà conto esclusivamente della quantità di contributi versati.
Per quel che riguarda la pensione anticipata bisogna considerare anche la categoria dei lavoratori precoci, cioè che hanno iniziato a lavorare entro il compimento del 19 anno di età. Per questa categoria è previsto ad esempio, il pensionamento con soli 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica esclusivamente se rientranti in una di queste categorie:
- disoccupati;
- invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%;
- persone che assistono un familiare con grave disabilità;
- addetti a lavori gravosi e usuranti.
Per quanto riguarda, ad esempio la categoria degli invalidi civili al 100% esiste la possibilità di andare in pensione a 56 anni se donne o a 61 se uomini con soli 20 anni di contributi versati.
Per fare domanda di pensione è necessario presentare domanda all’Inps. Si può inviare tale domanda tramite la piattaforma dello stesso ente allegando alla richiesta copia di un documento di identità, autocertificazione stato civile e famiglia, dati anagrafici e codice fiscale del coniuge, informazioni sulla situazione assicurativa e la dichiarazione di cessazione di qualsiasi tipo di attività di lavoro alle dipendenze di terzi. La domanda può essere anche inoltrata direttamente presso uno sportello Inps o inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.