La pensione Opzione Donna nel 2022 per effetto della proroga ha nuovi requisiti e salgono le penalizzazioni non solo sull’assegno ma anche sull’età di uscita.
L’Osservatorio pubblicato dall’INPS ha evidenziato come molte lavoratrici scelgono l’Opzione Donna per uscire prima dal lavoro. L’analisi effettuata vede al primo posto l’Opzione Donna con una percentuale di adesioni rispetto alle altre misure del 90% con un assegno pensionistico sotto i mille euro. Con una parità di uscite nel biennio 2020-2021, dal mondo del lavoro, con un’età tra i 58 e 61 anni.
Nel 2022 la pensione anticipata Opzione Donna ha modalità più stringenti. In effetti, i requisiti devono essere perfezionati entro il 31 dicembre 2021 e ricordiamo che, il requisito contributivo di 35 anni deve essere composto da contributi utili. Infine, l’età anagrafica aumenta di due anni: 60 anni per le dipendenti e 61 anni per le autonome.
La proroga di un anno dell’Opzione Donna è contenuta nella Legge di Bilancio 2022, ma i dubbi su questa misura sono tanti e sono arrivati agli Esperti di Trading.it molte richieste di chiarimento. In quest’articolo cerchiamo di rispondere alle varie domande su requisiti, penalizzazione e convenienza a scegliere questa misura pensionistica.
La pensione anticipata Opzione Donna non è per tutte le lavoratrici, ma solo per quelle iscritte all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), iscritti ai fondi sostitutivi ed esclusivi. Restano escluse dalla misura le donne iscritte alla Gestione Separata INPS, inoltre, bisogna possedere una contribuzione alla data del 31 dicembre 1995.
Per accedere alla pensione anticipata secondo la nuova proroga, sono richiesti i seguenti requisiti:
a) 35 anni di contributi utili;
b) lavoratrici dipendenti con un’età uguale o superiore a 60 anni;
c) lavoratrici autonome con un’età uguale o superiore a 61 anni.
I requisiti anagrafici e contributi devono essere perfezionati al 31 dicembre 2021.
Questa misura non prevede date di scadenze, il diritto si acquisisce ed è soggetto al meccanismo della cristallizzazione. Questo significa che chi ha maturato i requisiti, può accedere anche in un momento successivo alla pensione con Opzione Donna.
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Le donne che decidono di accedere a questa misura, rinunciano al calcolo dell’assegno pensionistico con il sistema retributivo o misto, accettando il sistema contributivo. Quindi, accettano un sistema meno vantaggioso che comporta una penalizzazione sull’assegno mensile. La decurtazione sull’assegno, rispetto all’ultimo stipendio percepito, del 20 – 30%. Ma la penalizzazione dipende molto dai contributi versati e dalla carriera lavorativa. In effetti, una lavoratrice che ha avuto una carriere lavorativa discontinua, percepirà un assegno più basso rispetto a una lavoratrice che ha lavorato sempre presso lo stesso datore di lavoro con continuità.
Inoltre, ci sono anche altre limitazioni che scoraggiano, infatti, questa misura non prevede l’accesso al trattamento minimo, e non sono previsti importi di soglia minima. Inoltre, non è possibile utilizzare nel calcolo dell’assegno i contributi figurativi per disoccupazione e malattia. Però è previsto l’utilizza del riscatto contributivo e ricongiunzione, e sono previsti i versamenti di contributi volontari per arrivare al requisito contributivo nei termini di perfezionamento. Mentre, non è possibile accedere al cumulo contributivo. Pensione Opzione Donna è accessibile con il riscatto laurea agevolato?
Le lavoratrici che maturano i requisiti al 31 dicembre 2021, possono accedere alla pensione anticipata Opzione Donna già dal mese di gennaio 2022. Secondo la manovra, possono esercitare il diritto per questa misura, presentando domanda subito o con la cristallizzazione del diritto, in qualsiasi altro momento lo ritengono. La domanda deve essere inoltrata attraverso il sito INPS, oppure, si può contattare il contact center INPS al numero 803 164 da fisso e 06 164 164 da rete mobile. Infine, è possibile farsi assistere da un patronato.
La convenienza a questa misura di solito è personale, in quanto da un lato permette di accedere alla pensione, nel 2022, circa 6/7 anni prima. Però dall’altro pesa la penalizzazione sull’assegno. L’altra strada di uscita è la pensione anticipata prevista dalla Legge Fornero, che per le donne prevede un requisito contributivo di 41 anno e 10 mesi a prescindere dall’età anagrafica.
Da considerare anche che chi sceglie l’Opzione Donna deve osservare le finestra mobile di uscita, che in base al settore si divide nel modo seguente:
a) dodici mesi per le lavoratrici dipendenti dal perfezionamento dei requisiti;
b) diciotto mesi per le lavoratrici autonome dal perfezionamento dei requisiti.
Questo significa, che chi fa domanda subito, per ricevere l’assegno deve attendere la finestra mobile di 12 o 18 mesi.
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