La proroga dell’Opzione Donna 2022 è prevista nella manovra della Legge di Bilancio con 62/63 anni, ma il Governo fa un passo indietro e stabilisce la proroga senza paletti.
La Legge di Bilancio nei prossimi giorni arriverà al Senato, ma nel frattempo si perfezionano gli scenari anticipati dal Ddl approvato dal Consiglio dei Ministri. Tra le tante novità cambia la decisione di aumentare i requisiti della pensione Opzione Donna 2022. Infatti, rispetto le bozze presentate, il Governo fa un passo indietro e decide di prorogare la misura ma senza innalzamento dell’età pensionabile. Analizziamo gli ultimi sviluppi in merito a questa misura pensionistica.
Da premettere che le certezze arriveranno solo quando la Legge di Bilancio sarà approvata al Senato. Ma, nel frattempo alcune decisioni prendono consistenza e fra le tante novità, spuntano i correttivi dell’Opzione Donna, rispetto alla prima manovra. Pensione Opzione Donna dal 2022 aumenta la penalizzazione: meno soldi e più anni
Entro fine settimana il testo passerà al Senato per l’approvazione e da non ci saranno margini di discussione visti i tempi stretti. La Legge di Bilancio dovrebbe andare in vigore il primo gennaio 2022. In prima battuta la misura è stata presentata con un alzamento del requisito anagrafico consistente. Infatti, prevedeva l’accesso solo alle nate nel 1961 se dipendenti o 1960 se autonome, inoltre, il compimento dell’età entro il 31 dicembre 2021.
Le tante polemiche, anche considerando il calcolo dell’assegno con il sistema contributivo puro, il Governo ha fatto un passo indietro. In effetti, la proroga ci sarà per un anno ma senza innalzamento dei requisiti. Questo cambiamento di rotta, renderà possibile l’accesso alla misura pensionistica anche alle nate nel 1963 se dipendenti o 1962 se autonome. Il requisito anagrafico e contributivo deve essere maturato entro il 31 dicembre 2021. Restano in vigore le altre regole previste per l’Opzione Donna.
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Come sopra riportato la pensione anticipata Opzione Donna sarà prorogata per un anno, e secondo le ultime novità, resteranno invariate le regole per aderire, tranne il fattore temporale del perfezionamento dei requisiti. Nello specifico, nel 2022 si potrà accedere a questa misura con i seguenti requisiti:
1) requisito anagrafico: 58 anni di eta per lavoratrici dipendenti e 59 anni di età per lavoratrici autonome;
2) requisito contributivo: 35 anni di contributi;
3) fattore temporale di perfezionamento dei requisiti: entro il 31 dicembre 2021;
4) finestra mobile dal perfezionamento dei requisiti alla prima decorrenza utile dell’assegno pensione: 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Nella manovra pensioni c’è una nuova misura pensionistica che dovrà sostituire la Quota 100, si tratta della Quota 102 con 64 anni di età e 38 anni di contributi. La Quota 102 sarà in vigore solo per l’anno 2022.
Prevista anche la proroga di Ape Sociale rafforzata con un ampliamento delle categorie dei lavori gravosi. I requisiti non subiscono modifiche, quindi, si potrà accedere a questa misura con 63 anni di età e 30/36 anni di contributi. Inoltre, bisogna appartenere ad una delle seguenti tutele: disoccupato, caregiver, invalido o svolgere mansioni particolarmente faticose o pesanti “lavori gravosi”.
Da premettere che per una certezza dell’entrata in vigore delle misure esposte, bisogna attendere l’approvazione del Senato e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
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