La pensione sotto la lente attenta del Governo, ma la confusione che regna tra vecchie e nuove proposte è tanta. Analizziamo cosa succede.
Un Lettore si rivolge agli Esperti di Trading.it perché vuole capire qualcosa sulla nuova Riforma pensioni. Scrive che il sistema previdenziale tra le vecchie e nuove proposte sembra una vera babele. Prima di addentrarci nel tema pensione, ci soffermiamo brevemente sul significato di babele.
La pensione che vogliamo | Tra vecchie e nuove proposte nel 2022 una vera babele
Con questo termine si indica un luogo di confusione di disordine, secondo il racconto biblico della Genesi 11, 1-9, che vede protagonista l’antica città di Babele (chiamata comunemente Babilonia). Gli abitanti di Sennar decisero di costruire una città con una grande torre (la Torre di Babele) che raggiungesse il cielo, quindi, altissima. Ma la cosa non andò a buon fine perché Dio, per punire l’orgoglio, confuse le idee, le lingue e i propositi di quest’ultimi, che non continuarono la costruzione della città e vagarono per il mondo. Il nome di Babele nasce dal fatto che l’Eterno confuse il linguaggio di tutta la terra.
Sembra strano rapportarlo al nostro sistema previdenziale, ma in parte raffigura quello che sta succedendo e la confusione che ne deriva è dovuta dal cambiamento continuo di norme e idee, o più semplicemente un cambio di poltrone al potere.
I cittadini sono sfiduciati per le troppe promesse fatte e non mantenute. Tra queste ad esempio la pensione per i lavoratori precoci aperti a tutti solo con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Ma c’è anche da considerare ch,e bisogna fare i conti della spesa pubblica che non tende a diminuire. Purtroppo, a pagarne le spese sono i cittadini. Ma addentriamoci nella riforma pensione e analizziamo cosa sta succedendo, ricordiamo che al momento nulla è definitivo, sono solo proposte inviate al Parlamento per la decisione finale.
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Le proposte allo studio che creano confusione
Il nostro Lettore chiede chiarimenti sull’Opzione tutti, in effetti, denominata così perché è calcolata interamente con il sistema contributivo pure e sarebbe un forma di flessibilità in uscita che darebbe accesso a tutti i lavoratori con 62 anni di età. Questa misura si aggiungere alle altre misure pensionistiche: pensione di vecchiaia o anticipata.
Poi, la Quota 102, con 62 anni di età e 38 anni di contributi, dovrebbe andare in vigore solo per una anno e serve a limitare lo scalone di cinque anni lasciato da Quota 100. Soprattutto, senza tornare alla linea messa in atto dalla Legge Fornero.
Ricordiamo che la Riforma Fornero si basa sulla pensione di vecchiaia a 67 anni con un minimo di 20 anni di contributi e con adeguamento all’aspettativa di vita. Poi, anche la pensione anticipata solo con il requisito contributivo a prescindere dall’età anagrafica, con 42 anni e 10 mesi per gli uomini e un anno in meno per le donne (41 anni e 10 mesi).
I sindacati insistono anche sulla Quota 41 per tutti a prescindere dal lavoro precoce, età e tutele, solo 41 anni di contributi, sufficienti per andare in pensione. Ma tutti i partiti e le associazioni sindacali hanno presentato proposte al Governo. Al momento nella bozza di Bilancio presentata in Parlamento è stata inserita la Quota 102, la proroga dell’Opzione Donna e dell’APE Sociale. La pensione che vogliamo | Il Governo vuole Quota 102: elenco usuranti e Opzione Donna
Al momento nulla è definitivo, per avere certezze bisogna attendere che la Legge di Bilancio 2022 sia pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Si prevedono tempi di attesa brevi, in quanto già la manovra presenta ritardi.