Pensione minima potrebbe essere a rischio il prossimo anno: cosa bisogna sapere assolutamente.
Per molte persone, la pensione è un traguardo. Dopo molti anni di lavoro, finalmente si giunge alla fine della propria carriera. È l’inizio di una nuova fase della propria vita, che si potrà gestire a seconda delle risorse economiche a disposizione.
Non tutti riescono ad avere pensioni con importi molto elevati, e questo, inevitabilmente, porta i pensionati a vivere con risorse differenti, che dipendono da diversi fattori, tra cui i contributi accumulati e molto altro ancora.
C’è chi si rende conto che la pensione potrebbe non bastargli e resiste qualche anno in più, e chi ottiene i requisiti per la pensione minima e decide di continuare con essa.
Ma che cos’è, esattamente, questa misura? Si tratta di un provvedimento che spetta non a tutti, ma solo a persone che percepiscono un trattamento pensionistico troppo basso. È, in sostanza, un’integrazione della pensione.
Per poter maturare il diritto a questo tipo di pensione, è necessario avere 67 anni di età e 20 anni di contributi. Inoltre, bisogna avere un certo reddito. Non si può ottenere la pensione minima per pensioni ottenute con sistema completamente contributivo.
La cifra corrisposta per il suddetto tipo di pensione, si aggira intorno a 598,61 euro, per il 2024. Tuttavia, si tratta di un importo non fisso che cambia tutti gli anni, in base alla rivalutazione.
Pensione minima, perché si può perdere nel 2025
C’è una cosa importante da sapere, su chi ha i requisiti per ottenere questo tipo di integrazione.
Forse non tutti lo sanno, ma coloro che hanno i requisiti per ottenere la pensione minima, non possono cristallizzare tale diritto, e anzi, potrebbe anche non riceverla più, l’anno seguente. Il diritto alla cristallizzazione di tale pensione, infatti, non ha luogo perché non è un trattamento che si percepisce come fine della carriera lavorativa.
È una prestazione che viene concessa a tutti coloro che percepiscono importi troppo bassi, a livello di pensione, importi che sono al di sotto dei limiti di legge. Il fatto che i requisiti per ottenere tale pensione variano, e non hanno alcun genere di stabilità, porta la cristallizzazione, a non esistere.
Non si può, in definitiva, cristallizzare tale pensione minima. La si può continuare a percepire a vita, ma si può non ottenere più quell’integrazione che arriva dalla perequazione.