Ogni anno i pensionati devono consegnare un particolare e importante modulo: chi non lo fa rischia di non ricevere la pensione di marzo. Ecco di cosa si tratta e perché bisogna fare molta attenzione.
Ogni mese, il momento più atteso dai pensionati italiani è quello nel quale è possibile il ritiro dell’assegno previdenziale presso gli uffici postali. Tale assegno arriva tutti i mesi puntuale e, in genere, prevede lo stesso importo durante l’anno. Quello che forse non tutti sanno, però, è che le pensioni di marzo potrebbero essere a rischio per molti.
Nel dettaglio, chi non ha soddisfatto un importante adempimento potrebbe vedersi non corrisposto l’assegno relativo al mese di marzo. Scopriamo insieme di cosa si tratta e perché è necessario fare molta attenzione.
Attenzione alla pensione di marzo: chi non consegna questo documento potrebbe non riceverla
Qualche settimana fa, numerosi pensionati hanno ricevuto una particolare lettera da parte dell’INPS. Tale lettera li sollecitava alla presentazione del modello di dichiarazione reddituale riferito all’anno d’imposta 2019: il RED, infatti, andava presentato entro il 28 febbraio 2022.
Questo modello è la dichiarazione reddituale che i titolari di prestazioni erogate dall’INPS devono emettere al fine di comunicare altre fonti reddituali. Dunque, esso riguarda le pensioni integrative o quelle maturate dopo anni di lavoro all’estero.
Il mancato adempimento a questa scadenza, comporta la sospensione del trattamento integrativo: la lettera ricevuta dai pensionati, infatti, comunica proprio il mancato ritrovamento di quanto dovuto negli archivi dell’Istituto.
Come inviare il modulo RED
Per quanto riguarda le modalità di invio del modulo RED, si ha tempo fino alla fine del mese di marzo. I pensionati che vogliano correre ai ripari il prima possibile possono recarsi presso un CAF: in questo caso bisognerà portare con se, oltre a tutti i documenti, anche la lettera ricevuta dall’INPS.
In alternativa, tale modello può anche essere trasmesso direttamente dal pensionato in questione. Basta fare accesso all’apposito servizio INPS con le proprie credenziali SPID, CID o CNS. Coloro che desiderino farlo, infine, hanno ancora un pò di tempo: se prima il termine fissato era per il 28 febbraio 2022, ad oggi molti CAF permettono tale invio anche fino alla fine del mese corrente.
E’ consigliabile, però, adempiere a tale invio il prima possibile: pena la revoca della pensione del mese di marzo.