Pensione d’invalidità, oggi proveremo ad elencare quali sono le patologie che ne recano diritto. È l’Inps che chiarisce i dubbi sulle cosiddette malattie invalidanti.
Diverse patologie, a seconda dell’importanza con cui si presentano, sono in grado di invalidare una persona. Le tanto note malattie invalidanti, dichiarate come tali dall’Inps.
L’istituto ha redatto una serie di direttive. A queste danno fede le commissioni nelle attività di certificazione dell’invalidità e dell’assegnazione della connessa percentuale.
Invalidità, una definizione
La definizione precisa la si evince consultando la legge n. 118/1971. L’invalidità è in sintesi quella complicazione a portare a compimento alcune attività inerenti la quotidianità. Questo per causa di un handicap oppure per via di una patologia permanente e invalidante.
Proviamo adesso a presentarne alcune.
Pensione d’invalidità civile, riconoscimento
Per ottenere il riconoscimento di invalidità civile, il potenziale lavoratore (età compresa tra i 18 e i 67 anni) dovrà presentare la normale facoltà al lavoro compromessa. Per gli under 18, o gli over 67, il riconoscimento passerà dalla dimostrazione di non essere capace allo svolgimento delle attività specifiche della sua età.
Stando all’importanza del deficit fisico o psichico, l’invalidità verrà situata in una ben individuata percentuale. Solamente se al di sopra del 74% darà diritto alla pensione di invalidità. Quando sarà del 100% verrà certificata la pensione di inabilità. Per percentuali inferiori (34%, 46%, 50% e 67%) saranno garantite agevolazioni.
Accertamento dell’invalidità
L’accertamento dell’effettiva invalidità (causa patologia cronica) del lavoratore richiedente spetta a una commissione ad hoc. Dal preciso istante in cui la malattia – o le malattie – viene accertata come invalidante, allora, il soggetto in questione sarà considerato un invalido civile. Solo in questo momento potrà beneficiare della pensione d’invalidità.
Non importa se l’invalidità sia fisica o psichica, essenziale è che chi sia affetto da patologia presenti difficoltà nelle attività quotidiane a causa proprio della malattia.
Patologie invalidanti
È l’Inps con la sua commissione a delinearle. La recente tabella si attiene, considerando i dettami della legislazione corrente, all’impatto di tali patologie sulla facoltà lavorativa. Andando poi a esprimere il pregiudizio percentuale che su di essa implica ciascuna invalidità.
In questa prospettiva, non solamente si semplificherà l’accertamento o meno di uno status invalidante, ma anche la valutazione della percentuale essenziale all’assegnazione delle agevolazioni e delle tutele spettanti l’invalido.
Le patologie sono ripartite per apparato:
- Cardiocircolatorio: aritmie, coronopatie, disfunzioni cardiache
- Respiratorio: broncopneumopatie, interstiziopatie, trapianti di polmoni
- Digerente: stenosi, cirrosi, trapianti, infiammazioni intestinali croniche
- Urinario: insufficienza renale cronica, trapianti di reni
- Endocrino: diabete mellito, insufficienza corticosurrenale, acromegalie, sindrome di Cushing
- Osteoarticolare: amputazioni complete o parziali, perdita delle mani
- Neurologico: sclerosi multipla, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, epilessia, emiplegia, o comunque malattie psichice come disturbo amnesico, schizofrenia, depressione, ritardi mentali, disturbi del comportamento
- Uditivo: completa o parziale sordità
- Visivo: ipovisione, cecità parziale o completa
Altre patologie potenzialmente invalidanti:
- sindrome di Down, di Patau, di Edwards
- fibrosi cistica
- Aids
- Talassemia
- artrite reumatoide
- patologie di tipo oncologico