Occhio ai viaggi all’estero. In alcuni casi, infatti, i percettori della pensione di invalidità rischiano di perdere l’assegno. Ecco cosa c’è da sapere in merito.
L’assegno di invalidità, così come previsto dall’articolo 13 della Legge 30 marzo 1971, n. 118, è una prestazione economica destinata a mutilati e invalidi civili con età compresa tra i 18 e i 65 anni a cui viene riconosciuta una percentuale d’invalidità che risulti pari o superiore al 74%. In seguito al riconoscimento della riduzione della capacità generica di lavoro, quindi, si ha il diritto a percepire l’assegno di invalidità.
Per poter beneficiare di questo aiuto economico, inoltre, bisogna essere in possesso di determinati requisiti. Proprio in questo ambito si invita a prestare attenzione ai viaggi all’estero in quanto, in determinati casi, si rischia di perdere l’assegno in questione. Ma per quale motivo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Pensione di invalidità, attenzione: rischio sospensione per troppi viaggi all’estero
Oltre al mancato aumento dell’assegno per gli invalidi parziali, giungono purtroppo ulteriori brutte notizie per molti percettori della pensione di invalidità. In particolare bisogna sapere che in determinati casi rischiano di perdere il trattamento economico in questione. Ma per quale motivo? Innanzitutto è bene sapere che la pensione di invalidità civile non è una prestazione previdenziale basata sui contributi versati.
Bensì si tratta di una misura assistenziale a carico dello Stato. Proprio partendo da questo presupposto, quindi, bisogna ricordare che in base a quanto previsto dall’ordinanza numero a 21901 del 7 settembre 2019 della Corte di Cassazione, le prestazioni non contributive non possono essere trasferite all’estero, nemmeno in un altro Paese europeo.
Questo avviene perché tra i requisiti da possedere per ottenere la pensione di invalidità si annovera proprio la residenza in Italia. Nel momento in cui si trasferisce la residenza all’estero, pertanto, si perde tale trattamento economico. Ovviamente è possibile viaggiare, per questo motivo non si rischia di perdere l’assegno di invalidità ne caso in cui, ad esempio, si viva fuori dall’Italia per qualche settimana per motivi personali.
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Allo stesso tempo, però, bisogna prestare attenzione. Vi sono, infatti, alcune situazioni che potrebbero attirare l’attenzione dell’Inps. Ne è un chiaro esempio il caso di un titolare di pensione di invalidità che si reca all’estero per qualche mese. Tornato in Italia, decide di ripartire dopo solo qualche giorno. Un comportamento che non può passare di certo inosservato, tanto da poter spingere l’ente a sospendere l’erogazione dell’assegno di invalidità.