I lavoratori che hanno una certo grado di invalidità, hanno diritto ad una maggiorazione contributiva che produce un effetto positivo sulla pensione di invalidità dal 75% al 100%.
In effetti, con la maggiorazione contributiva per gli invalidi, i lavoratori con una certa invalidità possono godere di due mesi di contributi figurativi per ogni anno di lavoro. Per i periodi inferiore all’anno si considera una maggiorazione pari a 1/6 per ogni settimana.
In questo modo i lavoratori possono recuperare fino a cinque anni di contributi utili per il perfezionamento del diritto alla pensione, anticipata o vecchiaia.
La maggiorazione non è automatica, ma è concessa solo su domanda, questo significa che il lavoratore per poter beneficiare del bonus sui contributi, deve presentare domanda all’INPS.
In merito al bonus sui contributi e l’invalidità, un Lettore ha posto un quesito agli Esperti di Trading.it.
Il Lettore è un dipendente del pubblico impiego e ha una percentuale di invalidità del 75%, chiede se ha diritto alla maggiorazione dei contributi e qual è l’effetto sulla pensione.
La maggiorazione contributiva prevede due condizioni tassative che bisogna rispettare. La prima riguarda il periodo di lavoro prestato, nello specifico, servono periodi di lavoro effettivamente svolti con regolari versamenti dei contributi obbligatori per la pensione. Questo significa, che non è possibile la maggiorazione su periodi di contribuzione volontaria, figurativa o da riscatto non collegata all’attività lavorativa (ad esempio i periodi riscattati per la laurea).
La seconda condizione riguarda i periodi sottoposti alla maggiorazione, che si applica solo per gli anni in cui il lavoratore è riconosciuto affetto da handicap tramite accertamento sanitario ASL. Assegno invalidità: cosa cambia con la pensione di vecchiaia
Ad esempio, il lavoratore che lavora da 24 anni ma, è stato riconosciuto invalido solo da otto anni, non avrà diritto a quattro anni di bonus) (due mesi all’anno per 24 anni di lavoro), ma solo a 16 mesi.
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La maggiorazione contributiva, denominata anche “bonus contributi” non investe tutti gli invalidi ma solo quelli che hanno una percentuale superiore al 74% (quindi, dal 75% in sù). Inoltre, spetta a coloro che sono affetti da minorazioni acquisiti o congenite, insufficienze mentali dovute a difetti funzionali o sensoriali. Possono beneficiare della maggiorazione anche i sordi e gli invalidi di guerra, invalidi civili di guerra, invalidi per causa di servizio nella Pubblica Amministrazione o Enti locali. In questo caso l’invalidità deve essere compresa tra le prime 4 categorie elencate nella tabella A del testo unico delle pensioni di guerra.
Da precisare che la maggiorazione contributiva è utile solo ad anticipare l’uscita dal lavoro per il pensionamento, ma non incide sull’ammortare dell’assegno pensionistico.
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