L’INPS ha aumentato le pensioni di invalidità e inabilità agli invalidi civili con il riconoscimento del cosiddetto “incremento al milione”, ma non spetta a tutti.
L’INPS ha previsto l’aumento dell’importo dell’assegno di invalidità per i titolari di pensione di invalidità totale. L’ente ha recepito una sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto illegittimo l’accesso all’aumento solo per gli over 60. Quindi, l’INPS con la circolare n. 107/2020 ha precisato che percepiranno l’aumento dell’assegno spetta ai titolari maggiorenni con un’invalidità totale (percentuale invalidante del 100%). Lasciando fuori una grossa platea di titolari di assegno di invalidità con una percentuale che va dal 74 al 99%. Questa situazione ha creato non poche polemiche e l’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili (Anmic), ha più volte chiesto una revisione della normativa, includendo nella prestazione in aumento anche coloro con una percentuale invalidante dal 74% in sù.
L’assegno di invalidità di 287 euro al mese con l’incremento al milione può arrivare ad un massimo di 651 euro al mese. L’aumento è rapportato ai redditi personali e familiari ed è riconosciuto per tredici mensilità. Lo ricevono i titolari di prestazione per invalidità civile totale, sordità e cecità assoluta con un’età uguale o superiore ai 18 anni, e i titolari di pensioni di inabilità al lavoro. Inoltre, è previsto un limite di reddito nel modo seguente:
a) non coniugato pari a 8.469,63 euro;
b) coniugato con un reddito del nucleo familiare di 14.4447,42 euro.
Nel calcolo del reddito, ai fini dell’aumento pensione di invalidità, si devono considerare tutti i redditi, anche quelli esenti ai fini IRPEF. Sono esclusi i seguenti redditi:
a) reddito derivante dalla casa di abitazione;
b) indennità di accompagnamento;
c) pensioni di guerra;
d) maggiorazione di 154,94 euro (legge 388/200);
e) trattamenti di famiglia e indennità riconosciute alle persone danneggiate dalle vaccinazioni obbligatorie o trasfusioni.
Le persone aventi diritto agli aumenti, possono richiedere gli arretrati in quanto rientrano nella categoria di “diritti inespressi“, ossia, diritti che se non richiesti dall’interessato non vengono erogati dall’INPS e si prescrivono entro cinque anni.
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Presentata una proposta di legge dall’Anmic come iniziativa popolare ed ha già molti sostenitori. La proposta prevede l’incremento delle pensioni e degli assegni di invalidità. Inoltre, evidenzia le difficoltà economiche delle persone con disabilità e quanto la prestazione economica non sia idonea alla vita.
La proposta si basa sulla possibilità di considerare l’aumento anche per gli invalidi con una percentuale che va dal 74 al 99%. In effetti, mette in risalto come l’aumento rivolto solo agli invalidi totali (100%) ha creato una ingiusta disparità di trattamento fra pensionati.
Nel frattempo, il Governo è allo studio sulla riforma pensioni che conterrà importanti novità per tutti i lavoratori. La nuova riforma potrebbe estendere l’incremento al milione anche agli invalidi con una percentuale dal 74% fino al 100%.
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