La pensione integrativa è un’ottima alternativa per coloro che vogliono una maggiore serenità in vecchiaia: da oggi è possibile accumularla anche con Poste Italiane. Ecco tutte le informazioni necessarie.
Molti lavoratori di oggi decidono di iniziare a finanziare un fondo di pensione integrativa per passare una futura vecchiaia con qualche serenità in più. In molti, infatti, non hanno maturato il numero di contributi giusti e potrebbero ricevere una pensione davvero minima. Per questo motivo si ricorre alle integrazioni che assicurano un ulteriore assegno mensile.
Da oggi questa grande opportunità è data anche da Poste Italiane attraverso l’istituzione di un servizio ad hoc. Ecco di cosa si tratta e come fare: di seguito tutte le informazioni del caso.
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Si chiama Postevita ed è il nuovo servizio di Poste Italiane che vi permetterà di accumulare e poi ottenere una pensione integrativa. Senza dubbio, questa è un’ottima occasione per coloro che sanno di ricevere un futuro assegno previdenziale minimo o comunque poco sostanzioso.
Questo importante strumento permetterà dunque, a tantissimi risparmiatori di avere a disposizione una previdenza complementare: risparmierete prima per poter disporre, da anziani, di un assegno aggiuntivo che potrà permettervi un migliore tenore di vita.
Il programma previsto dalle Poste di compone, dunque, di tre fasi: una fase di stipula, una di accumulo e, infine, la maturazione dei requisiti.
Nella fase di stipula sarà possibile scegliere in base alle proprie esigenze quanto si vorrà versare mensilmente o annualmente. Tale importo di contribuzione potrà essere agevolmente modificato durante la fase di accumulo. In questa fase, inoltre, i versamenti potranno essere effettuati sia negli Uffici Postali, sia comodamente online.
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Infine, dopo aver versato 5 anni di contributi, si potrà scegliere in qualsiasi momento se continuare a contribuire o richiedere già il riscatto dell’importo complementare.
I costi della pensione integrativa proposta da Poste Italiane non sono relativi alla fase di adesione, ma solo a quella di accumulo. Per i primi 15 anni di versamenti, infatti, le spese sottoposte saranno del 2,5%: dopo i 15 anni, però, non vi sarà più alcun costo.
Non sono previsti, poi, costi sui flussi derivanti da TFR nè sui contributi versati dall’eventuale datore di lavoro. L’aliquota annua trattenuta dal rendimento della Gestione Separata ammonta, invece, all’1%.
Infine, la commissione annua di gestione del Fondo Interno Assicurativo sarà pari all’1% del Valore Complessivo Netto del Fondo.
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