Grandi incognite sulla nuova riforma pensione e si susseguono le proposte su “la pensione che vorremmo”, nasce sconforto per i dati INPS, rapporto OCSE e dati NADEF.
L’osservatorio INPS ha rilevato ad agosto 2021 con un focus sulla spesa previdenziale circa 341mila presentate per Quota 100 con una proiezioni fino al 2023 di circa un innalzamento di 18,8 miliardi. Lo stanziamento del Governo Conte aveva stanziato circa 20 miliardi con una stima di 973mila di accessi alla pensione. Con questi dati il risparmio è di circa 6-7 miliardi utili a fare fronte alle spese per la pandemia Covid che continua a far tremare l’Italia e il mondo intero.
La pensione che vorremmo: sconforto dei dati INPS, rapporto OCSE e dati NADEF
In linea generale il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, ha affermato che:
1) sono circa 81% le prestazioni previdenziali totale e il 19% quelle assistenziali, relative alla spesa al 31 dicembre 2020 di circa 16 milioni, di cui 8,3 sono donne e 7,7 sono uomini;
2) la categoria di pensionati più numerosa è rappresentata di pensioni di anzianità e pensione anticipate del 30,9% del totale complessivo. Il 24,5% sono pensioni di vecchiaia e il 20,5% pensioni superstiti. Poi, il 15,3% riguarda prestazioni per invalidi civili e il 5% per invalidità e il 3,9% per assegno sociale.
Secondo il rapporto evidenziato dall’INPS, la spesa pensionistica rileva un rallentamento della crescita a partire dall’anno 2014. Anche se il rapporto tra occupati e pensionati è tra i più alti in Europa. Da considerare anche il numero di occupati che tra il 2001 e il 2020 è cresciuto del 70%.
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Rapporto OCSE
Il rapporto OCSE sulla situazione dell’Italia, presentato il 6 settembre 2021, ribadisce che la spesa previdenziale toglie troppo spazio ai nuovi investimenti sull’istruzione, sulla formazione e sulle infrastrutture. I giovani, secondo il rapporto, sono a rischio povertà con un innalzamento della disoccupazione. Tuttavia, il rapporto rivela un parere positivo sul reddito di cittadinanza che ha contributo a diminuire la povertà, ma si tratta di una politica che non funziona, in quanto sono pochi i beneficiari che hanno trovato un impiego.
Precisiamo che su quest’aspetto, il Governo nella Legge di Bilancio ha previsto numerosi controlli e verifiche a campione per i beneficiari del RdC. Inoltre, ha modificato i requisiti per chi rifiuta una proposta congrua. Il Governo ha presentato il 16 novembre la Legge di Bilancio 2022 al Parlamento, con le nuove proposte pensionistiche solo per l’anno 2022. La pensione che vogliamo | Il Governo vuole Quota 102: elenco usuranti e Opzione Donna
Ritornando al rapporto OCSE, condiviso anche dal MEF per la visione politica sulla crescita economica dell’Italia, nel 2021 i trattamenti pensionistici subiranno un aumento del 2,2% e nel 2022 ci sarà un ulteriore aumento del 3%. Questo comporterà una percentuale del PIL pari a circa il 15,7%.